Il prossimo 22 giugno prenderà il via a Reggio Emilia il processo a carico del 40enne brasiliano, accusato di essere un podofillo seriale. L’uomo, in carcere dallo scorso dicembre, come ricorda Libero Quotidiano è accusato di aver commesso gravi e reiterate violenze sessuali a scapito di ragazzini. Tante le tecniche che avrebbe adottato in un arco di tempo di 10 anni, per adescare le sue vittime: travestito da donna fatale, gettando soldi dalla sua finestra, o ancora all’uscita di scuola, dove convinceva giovani studenti a seguirlo in auto fin dentro alla sua abitazione, dove si consumavano i giochi sessuali. Secondo il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, il quadro probatorio a suo carico oltre ad essere molto grave sarebbe anche certo. Anche per tale ragione ha chiesto il rito immediato, a differenza dell’abbreviato avanzato dalla difesa del 40enne e che, in caso di condanna, prevedrebbe uno sconto di un terzo della pena.



Il brasiliano accusato di atti sessuali con un ragazzino minore di 14 anni, prostituzione minorile e pedopornografia, si era trasferito a Reggio Emilia e qui aveva chiesto lo status di rifugiato politico in quanto sosteneva di essere stato discriminato sessualmente nel suo Paese. In realtà, le indagini condotte in questi mesi hanno portato alla luce tutti gli stratagemmi adottati dal brasiliano per far cadere nella sua trappola intere compagnie di ragazzini, anche di 13 anni. Le sue vittime venivano attratte dalla visione di film pornografici ma anche dalle sue false vesti di “inesistente cugina”. Ora però, per il pedofilo seriale inizieranno i guai seri, in vista del processo che lo vedrà in aula tra poco più di un mese.

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