Boom di turismo sleale a Roma: c’è la capitale tra le città italiane più interessante dal fenomeno. Lo ha rilevato Federalberghi, che in occasione della 67esima Assemblea Generale ha commentato uno studio realizzato con Incipit Consulting. Ma cos’è il turismo sleale? Si tratta di un’espressione con cui si descrive la concorrenza sleale, che crea una dimensione “sommersa” del turismo. Questo fenomeno ha superato il livello di guardia, «determinando gravi conseguenze per i consumatori, per la collettività e per il mercato». È Bernabò Bocca, il presidente di Federalberghi, a lanciare l’allarme a Rapallo. La cosiddetta shadow economy, un’altra espressione con cui definire il fenomeno della concorrenza sleale nel turismo, è dilagante e «danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza».



Il dilagare del turismo sleale esaspera entrambe le categorie e «inquina il mercato». I numeri parlano chiaro: gli alloggi affittati ai turisti continuano ad aumentare in Italia e in particolare a Roma, dove sono a quota 25.743. Segue Milano con 14.523, Firenze con 6.992 e Venezia con 5.973. Se, invece, si tiene conto delle regioni, al primo posto c’è la Toscana con 34.595 alloggi, poi Lazio con 32.663, Lombardia con 25.148 e Sicilia con 23.020. Per Federalberghi si può ufficialmente certificare che in Italia «esistono almeno 110.000 alloggi che sfuggono a ogni controllo» e che «le strutture mancanti all’appello sono probabilmente il doppio».

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