Mentre le immagini di Igor Vaclavik continuano a popolare le edizioni dei Tg ed i siti web, immortalando il killer di Budrio nel corso della sua irruzione nel bar di Davide Fabbri, l’uomo che uccise un mese e mezzo fa, la caccia a Norbert Feher prosegue. Come sottolinea Il Giornale, nei dintorni di Bologna ovviamente è scattata la psicosi da avvistamento. Il giornalista Giancarlo Mazzucca, dopo aver raccontato un episodio al quale ha assistito anche lui, incentrato su una errata segnalazione causata da una somiglianza tra un cameriere e Igor, si è posto un quesito ragionato: “Mi sto chiedendo per quale strana ragione non sia stata ancora emessa dallo Stato una consistente taglia per chi potrebbe fornire notizie ed informazioni utili per la cattura del serbo”. Il giornalista ha poi ribadito ciò che sta accadendo ormai da giorni, ovvero la sfida messa in atto dal fuggitivo, una sorta di gioco tra il gatto e il topo, nella quale però “è proprio il topo che si prende gioco del gatto in uniforme”. Ed ancora, ci si domanda come sia riuscito a evitare finora tutte le trappole messe in atto dalle forze speciali, tra controlli e perquisizioni. Anche per tale ragione in tanti hanno pensato che il killer, dopo gli omicidi di Budrio e Portomaggiore possa aver abbandonato la zona rossa, scappato chissà, forse già all’estero, nel suo Paese o in qualche altro angolo della Penisola. Clicca qui per vedere il servizio del Tg1 su Igor Vaclavik.
Il video di Igor Vaclavik mentre realizza il suo assalto nel bar di Budrio nel quale rimase ucciso Davide Fabbri e trasmesso in esclusiva dal Tg1 sta facendo in queste ore il giro del web. Dalle immagini è possibile vedere lo spietato killer con il cappello da pescatore calato sulla testa, abiti mimetici e un fucile in mano. Sono queste le ultime immagini di Norbert Feher risalenti allo scorso primo aprile, un mese e mezzo fa, esattamente da quando prese il via la sua interminabile fuga. Ciò che emerge è la serie di movimenti goffi da parte del killer che riesce addirittura a togliergli il fucile dalle mani. Un gesto questo, che nei giorni scorsi è stato commentato anche da un ex compagno di cella di Igor il russo il quale, intervenendo alla trasmissione Pomeriggio 5 aveva definito strano l’atteggiamento del ricercato, al punto da non riconoscerlo. I dubbi dell’intervistato nascevano proprio dal fatto che il barista era riuscito a togliergli inizialmente l’arma dalle mani, come se fosse un uomo qualunque e non lo spietato assassino che si è poi rivelato essere. Fabbri fu infatti ucciso a colpi di pistola, una seconda arma che Igor portava con sé.
Igor Vaclavik continua ad essere imprendibile nonostante l’ampio lavoro delle forze dell’ordine, ormai sulle sue tracce da oltre 40 giorni. A parlare ancora una volta è il Comandante Alfa, l’uomo che dirige le squadre speciali attualmente impegnate nelle operazioni di ricerca del killer di Budrio. “Abbiamo di fronte un criminale estremamente pericoloso, ma non mi sembra il fenomeno che è stato dipinto”, ha commentato questa mattina, intervenendo alla trasmissione Mattino cinque, come rivelato da TgCom24. Due gli elementi che contraddistinguono il pericoloso assassino: incompetenza e sangue freddo. “Ormai non ha nulla da perdere, per questo è così pericoloso. E’ molto avvantaggiato dal territorio, che conosce bene, ed essendo solo ci sono meno margini di errore”, ha aggiunto il Comandante Alfa. Eppure, a dispetto di quanto finora emerso, il carabiniere intervistato nel corso della trasmissione mattutina di Canale 5 ha smentito che Norbert Feher, alias Igor Vaclavik possa avere una formazione militare. Lo avrebbe dedotto dal modo in cui terrebbe in mano il fucile e dai suoi tentennamenti anche in occasione dell’assalto nel bar di Budrio: “Non mi sembra una persona addestrata”, ha chiosato. Clicca qui per vedere il video.
45 giorni. E’ questa la durata della caccia all’uomo che vede impegnate le forze speciali alla ricerca di Igor Vaclavik, alias di Norbert Feher. Considerato pericolosissimo e armato, sta gettando nel terrore i residenti della campagna al confine fra Ferrara e Bologna. A distanza di diverse settimane dalla morte di Davide Ferri, il barista di Budrio ucciso durante una rapina nel suo locale, un video del Tg1 mostra le immagini dell’omicidio, in cui Igor Vaclavik imbraccia il fucile e spara senza battere ciglio a Davide Ferri. Si dirige in seguito verso la moglie, che stringe ancora fra le mani la scopa che stava usando per chiudere il locale. Igor Vaclavik punta l’arma anche contro la moglie del barista di Budrio, pronto ad ucciderla, ma qualcosa gli fa cambiare idea ed esce. E’ da qui che si perdono le sue tracce, che inizia la lunga attività come latitante e che lo porterà a compiere un altro omicidio. Verrà sorpreso infatti da due guardie volontarie, fra cui Valerio Verri, che verrà ucciso dal killer di Budrio.
Da oltre 40 giorni non vi è traccia di Igor Vaclavik, il serbo 36enne che, dopo essersi macchiato di due terribili omicidi a distanza di una settimana l’uno dall’altro, ha dato il via ad una fuga interminabile. A cercarlo sono migliaia di uomini, tra i più esperti nel campo militare, eppure Norbert Feher, questo il suo vero nome, finora si è dimostrato il più forte ed abile di tutte le Forze Speciali in azione. Avvantaggiato certamente dalla conoscenza del luogo che gli sta dando rifugio ma anche dal numero. Perché è più facile nascondersi quando si è da solo e soprattutto quando si è disposti davvero a tutto pur di non tornare nuovamente in carcere. Nonostante il forte spiegamento di forze nella zona al confine tra Bologna e Ferrara, e che riguarda in modo particolare i comini di Molinella ed Argenta, la cattura del superlatitante appare sempre più lontana.
I cani molecolari continuano a fiutare le sue tracce in giacigli piuttosto evidenti, immersi nella fitta vegetazione della “zona rossa”, ma, come riporta Giornalettismo.it, non si esclude che il killer di Budrio e Portomaggiore possa aver avuto in queste settimane l’appoggio importante di un complice, il quale potrebbe avergli fornito un nascondiglio e del cibo. Un atteggiamento, quello adottato da Igor Vaclavik, che secondo il pm Marco Forte sottolineerebbe l'”assoluta spregiudicatezza”, come se volesse adottare una “vera e propria sfida con le forze dell’ordine”, oltre che una “lucida e criminale determinazione”.
Una conclusione, quella a cui è giunto il pubblico ministero, che non si allontana tanto dal terribile presagio dell’ex compagno di cella di Igor il russo, il quale aveva evidenziato il carattere ambiguo dell’uomo in fuga, ma certamente non mirato alla resa. Igor-Norbert, dunque, non avrebbe alcuna intenzione di consegnarsi e pur di non finire nuovamente in carcere potrebbe decidere di aprire il fuoco contro chi tenterà di fermare la sua folle quanto inaudita corsa. Non a caso, il pm ha evidenziato il pericolo di fuga e reiterazione del reato.
Mentre Igor Vaclavik continua a scappare, inseguito da migliaia di uomini armati, le indagini sul suo conto non accennano a placarsi. Gli inquirenti sono sempre più certi che il killer di Budrio si trovi ancora nella zona rossa e nello specifico nel Ferrarese, territori che lui conosce bene.
Qui, infatti, in passato aveva messo a segno numerose rapine e conoscerebbe nel dettaglio la zona. Per questo non è semplice per i “cacciatori” stanare Norbert Feher. Nonostante la sua grande determinazione dimostrata in oltre un mese e mezzo di fuga, i militari dei reparti speciali sono certi che prima o poi l’uomo si arrenderà, tradito forse proprio da un suo passo falso. “Ora ci vuole solo pazienza, attenzione e fiducia nei nostri investigatori che, in base alle segnalazioni e alle tracce rilevate, sono convinti che lui sia ancora lì nel Ferrarese”, ha commentato il Comandante Alfa, fondatore del GIS (Gruppo Intervento Speciale) dell’Arma dei Carabinieri, come rivela Today.it. Il carabiniere è conscio del fatto che i luoghi nei quali si stanno concentrando le ricerche abbiano caratteristiche (cascine, corsi d’acqua, nascondigli, alta vegetazione) che lo stiano molto avvantaggiando.
“Ma l’Arma ha messo sul campo dei super professionisti e sta facendo di tutto. Lo prenderemo e se possibile lo prenderemo vivo”, ha aggiunto. Poi il Comandante Alfa ha lanciato un appello alla popolazione, affinché possa collaborare con i militari. A sua detta, le persone che finora si sono lamentate delle forze dell’ordine, sono le stesse che mettono cibo sull’uscio della propria porta, per paura che il killer possa entrare nelle proprie abitazioni. “Mettono anche lo sciroppo per la tosse! La popolazione ci deve aiutare”, ha chiosato il fondatore del GIS.