-Si chiama Philipp Budeikin, ha 22 anni, è originario della Russia e sulla coscienza centinaia di morti. Perché è lui l’inventore del Blue Whale, il gioco del suicidio, diventata una vera e propria mania tra gli adolescenti di tutto il mondo. Arrestato e tradotto nel carcere di San Pietroburgo, Budeikin ha ammesso le sue colpe durante l’interrogatorio: ha adescato 15 adolescenti su Vkntakte, il Facebook russo, e il resto è stata una passeggiata. Per lui, studente di psicologia, entrare nella testa di ragazzini problematici è stato come rubare le caramelle ad un bambino:”Ci sono le persone e gli scarti biologici.



Io selezionavo gli scarti biologici, quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società”.

Come riportato da Il Messaggero, non c’è pentimento nelle parole del creatore del Blue Whale. Nonostante solo in Russia siano morti 157 ragazzi, Budeikin è convinto della bontà della sua invenzione e rilancia:”Un giorno capirete tutti e mi ringrazierete”. Il russo trae forza dalla “falsa gioia” instillata nelle prime due giovani vittime della “Balena Blu”, Yulia Konstantinova e Veronika Volkova, per spiegare le sue azioni: “Ho fatto morire quelle adolescenti, ma erano felici di farlo.



Per la prima volta avevo dato loro tutto quello che non avevano avuto nelle loro vite: calore, comprensione, importanza”. Ogni giorno Philippg riceve lettere d’amore da parte delle adolescenti che aveva adescato sui social e che ancora non sono arrivate alla fine del suo Blue Whale. La conferma che non si tratta di un gioco, solo di una mania malsana da estirpare ad ogni costo. 

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