Danilo Rivolta, il sindaco di Lonate Pozzolo (Varese) arrestato oggi con l’accusa di corruzione, abuso d’ufficio e tentata concussione per aver favorito il fratello Fulvio sugli appalti, si era spinto a mettere da parte diversi funzionari della polizia locale, ad umiliarli demansionandoli ed emarginandoli, per punirli di aver fatto troppi controlli sulle sue pratiche disoneste. Come riportato da Varese News, nelle intercettazioni effettuate dalla Guardia di Finanza, Rivolta non faceva nulla per celare agli occhi dell’interlocutore la pretesa di essere il dominus assoluto del comune. Riferendosi all’ex comandante della Polizia Locale dell’Unione Ferno Lonate, Cristina Fossati, con un consigliere comunale Rivolta si sfogava così:”Hanno pis***to fuori dal vaso, domattina revoco la responsabilità alla comandante. Studia qualcosa perchè ne ho pieni i co***oni”. Parole ancora più dure erano state riservate al commissario Vincenzo Liguori, reo di aver condotto alcuni approfondimenti:”Questo io lo rovino…Liguori è un uomo morto, capito? è già nella bara, devo solo cercare l’inceneritore”. Ad incastrare Rivolta, però, come dichiarato dal procuratore di Busto Arsizio, Luigi Furno, sono stati proprio quei “funzionari con la schiena dritta”. 



Danilo Rivolta, sindaco di Lonate Pozzolo è stato arrestato dai carabinieri di Varese – come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Busto Arsizio – con l’accusa di corruzione, abuso d’ufficio e tentata concussione. Il primo cittadino, 56 anni, eletto nel 2014 con Forza Italia, secondo il giudice per le indagini prelimininari, avrebbe favorito il fratello – anche lui arrestato – titolare di uno studio di progettazione, e altri imprenditori. In manette, oltre al sindaco, è finita anche la compagna Orietta Liccati, assessore all’urbanistica di Gallarate (Varese), insieme ad altri 4 imprenditori. Secondo quanto riporta l’Ansa, in queste ore sarebbero in corso diverse perquisizioni ad opera dei militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Busto Arsizio e a quelli della Compagnia di Gallarate, che stanno passando al setaccio le abitazioni degli indagati. I controlli sono estesi ai locali dei comuni di Busto Arsizio e Gallarate e agli uffici di società di consulenze e progettazione in Pavia, Lonate Pozzolo e Gallarate, dove sono impegnati anche i carabinieri che, insieme ai finanzieri, stanno acquisendo documenti utili alle indagini.



Secondo quanto riportato da La Repubblica, erano stati due consiglieri comunali attraverso un’interrogazione a sollevare nel 2014 i primi dubbi sulla condotta di Danilo Rivolta, chiedendo lumi in particolare su una riunione tenutasi all’ufficio Urbanistica-EdiliziaPrivata dove, oltre ad alcuni tecnici dell’ufficio, erano presenti il fratello del sindaco Rivolta e, come si legge nel documento dei consiglieri, “in veste molto attiva, l’architetto Orietta Liccati, ex responsabile dell’ufficio medesimo e attuale compagna del sindaco Danilo Emilio Rivolta”.

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