Mi ha sempre sorpreso il Veneto. Un po’ perché l’ho scoperto tardi, un po’ perché è così diverso dal mio Piemonte. Però quel senso di casa che ti trasmettono i paesi quando li attraversi è qualcosa di unico. E proprio negli ultimi anni ho scoperto che anche un paese che a prima vista può sembrare anonimo, acquista valore quando qualcuno decide di percorrere la strada della qualità. Se andate a San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova, non passerà inosservata la pasticceria Marisa di Lucca Cantarin: un luogo che ha cambiato il genius loci del suo stesso paese. Un luogo dove si assaggiano cose molto buone e ricordo ancora la telefonata del cavalier Stevanato, quando avendo ricevuto in dono un dolce lievitato di Lucca mi ha detto: “Ma sa che non lo conoscevo? Ed è a pochi chilometri da casa mia”.
Ma sono pochi anche quelli che sanno che la trasformazione delle botteghe alimentari in boutique del gusto si deve ad uno che viveva ad Abano Terme, tal Giorgio Onesti, con cui ebbi la fortuna, negli Anni Ottanta, di andare a fare la spesa. E la rivoluzione della pizza? Quella che oggi chiamano pizza gourmet? Nasce a Vighizzolo d’Este, da un mulino, il Molino Quaglia, dove si è formato anche Lucca Cantarin, così come tanti pizzaioli, panettieri, pasticceri che hanno scelto la strada della qualità, senza mediazioni. A Vighizzolo d’Este c’è l’Università della Pizza, che “sforna” questi ragazzi, convinti che la qualità sia l’unica strada, anche a costo di litigare (io li ho visti e rincuorati) coi padri.
E che dire del vino dei Colli Euganei, che quindici anni fa fu per me una sorpresa: il miglior vino italiano come rapporto qualità prezzo. Ma la conoscete la pazientina? E’ una torta padovana eccezionale, imbevuta di rum. E’ il frutto del lavoro delle pasticcerie della città, che nell’arco di 200 anni hanno maturato un primato. E poi il pollo allevato a latte e miele e il prosciutto crudo che si festeggia a Montagnana, una delle tante e belle città murate del Veneto? Bè, per questi motivi, dal 26 al 28 maggio, ho deciso di fare un’edizione speciale di Golosaria, a Padova Fiere, radunando tutto questo e non solo.
In quell’occasione il Molino Quaglia presenterà la neonata associazione di panettieri bio: sono 6, decisi a fare un nuovo racconto del loro prodotto. Ma clamorosa è stata la scelta di Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, di fissare l’attenzione sui Colli Euganei, dopo le Langhe, per adottare un packaging nel mondo del vino che sia utile a comunicare un territorio virtuoso. E’ un aspetto non secondario di quella che viene chiamata economia circolare e che vuole aiutare questa terra di grandi lavoratori ad uscire ancora di più allo scoperto.
Sul sito www.golosaria.it appare il racconto di tutto questo, di una tre giorni dove c’è da conoscere, da assaggiare, da imparare e da divertirsi. Ma che soddisfazione vedere che i locali più innovativi della città, Fiorital, leader e avanguardia nel mercato del pesce, La Gourmetteria e Forcellini, animeranno una cucina di strada mai vista. E così i vongolari di Chioggia con la pasta di Federico Menetto, Benny’s con la pizza gourmet e tanti altri. Una gigantesca enoteca farà conoscere e assaggiare i vini del Triveneto che ci sono piaciuti di più in questi anni e i cuochi emergenti di questa terra, non i divi, verranno a raccontare come si concepisce un cuoco di oggi. Bisogna partire allora. Anzi, io sono già qui, a Padova, a provare il mio dodicesimo ristorante che anima una città molto frizzante. In attesa di venerdì 26 maggio, quando alle 17 la Fiera di Padova aprirà le porte a GOLOSARIA!