Non può darsi pace la moglie dell’uomo picchiato con l’ombrello a Milano, finito in coma dopo essere stato aggredito da alcuni ragazzini che aveva rimproverato. Ciò che accaduto in via Donna Prassede al 56enne che tornava a casa da una serata di svago con alcuni amici non può essere metabolizzato, per quanto assurdo. Dall’alto della sua età e della sua esperienza, l’uomo si era sentito in dovere di riprendere quel ragazzino che impennava con lo scooter. Non poteva sapere che il branco avrebbe preso quella reprimenda come un affronto da lavare con la violenza. Lo hanno colpito alla nuca, provocandogli un’emorragia cerebrale che potrebbe costargli la vita.



La moglie del 56enne, che è accorsa in strada quando il marito era già privo di sensi, parla a corriere.it, ma non sembra neanche troppo interessata alle sorti degli esecutori materiali dell’agguato:”Se li conosco? A me interessa solo che mio marito esca da questa situazione. Le posso dire degli sviluppi medici. Aveva un’enorme emorragia, l’hanno operato d’urgenza e aspettiamo. Una cortesia, se possibile: non metta i nostri nomi”.



Se nel quartiere intanto si pensa ad identificare i colpevoli, catalogati come “quattro sbarbatelli figli di brava gente” e non “giovani balordi di famiglie mafiose”, la moglie dell’uomo picchiato con l’ombrello riflette ancora sull’assurdità dell’aggressione. Non può pensare che il destino le abbia giocato un così brutto tiro, ancora pochi passi e il marito sarebbe stato al sicuro della propria abitazione:”Noi due abbiamo già superato momenti difficili, pesantissimi. E sì, ce la faremo anche stavolta. Ma… Non c’è nessun mistero, è tutto terribilmente chiaro: la dinamica di quanto successo la sappiamo tutti, è andata così, non ci sono racconti discordanti. Era quasi al cancello di casa, ha giustamente fatto notare ai ragazzini il comportamento sbagliato e poi… Ci rendiamo conto?”.

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