Blitz di Casapound nella sala del XIII Municipio dove Virginia Raggi doveva tenere la conferenza stampa sul progetto della Funivia di Roma. I militanti del partito di matrice neofascista hanno fatto irruzione nell’aula del consiglio urlando contro la sindaca di Roma: «Buffona dimettiti» e «Vergogna, Vergogna, dimissioni». Dopo aver superato il muro di fotografi e telecamere per avvicinarsi al tavolo della sindaca, hanno avuto un corpo a corpo con i pochi agenti in borghese di forze dell’ordine e vigili urbani. Uno di loro, invece, ha alzato un cartello con su scritto: «Invece di buttare i soldi per la funivia pensa a tappare le buche in ogni via». «Non ci hanno permesso di parlare, torniamo dentro appena gli animi si calmano un po’. Facciamo calmare un po’ le persone, poi torniamo dentro», ha dichiarato la Raggi lasciando l’aula consiliare del XIII Municipio scortata dalla polizia. Nel frattempo ci sono stati momenti di tensione tra i militari di Casapound e le forze dell’ordine. I militanti di estrema destra hanno concentrato la loro contestazione sull’emergenza abitativa: «Vorremmo delle risposte: perché da un anno non c’è un assessore alla casa in questa città?», ha urlato Davide Di Stefano, uno dei leader di Casapound, interrompendo l’incontro trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del sindaco.
La sindaca, costretta ad uscire dall’aula, è poi rientrata con l’assessore alla Mobilità Linda Meleo tra gli applausi dei presenti, dando inizio alla conferenza stampa. I militanti di Casapound, invece, sono scappati per evitare di essere identificati. Virginia Raggi ha potuto quindi cominciare la conferenza stampa per presentare il progetto per la realizzazione della funivia Casalotti-Battistini: «Vorremmo vederla realizzata nel corso del nostro mandato. Abbiamo fatto delle analisi comparative tra i diversi sistemi di trasporto e la funivia è risultata essere più conveniente nella zona Casalotti. Oltre il 67% dei residenti si dice favorevole alla realizzazione di una funivia fino a Battistini. Oltre il 75% è a conoscenza del progetto e oltre il 65% degli intervistati ritiene che la userebbe». La sindaca di Roma ha rivelato di essere venuta a conoscenza del progetto tra il 2010 e il 2011 attraverso l’associazione Casalotti Libera, che l’ha convinta a dare una chance a questo progetto nato dal basso e dalla necessità di trovare una soluzione in una zona particolarmente trafficata.