Ubaldo Baldassini, ovvero sant’Ubaldo, nacque a Gubbio in un famiglia modesta attorno al 1100 Dopo Cristo. La sua famiglia, composta dai nonni paterni, genitori e da una sorella, predicava molto la religione cristiana e cercava sempre di trasmettere degli insegnamenti importanti al giovane, il quale rimase affascinato dal modo di fare soprattutto dei nonni. Prendendo esempio dalla sua famiglia, sant’Ubaldo decise di seguire un percorso di studi focalizzato proprio sulla ricerca della spiritualità e di una connessione col mondo cristiano, il quale era ancora parecchio ignorato durante quegli anni. Sant’Ubaldo decise di seguire alcuni percorsi di studio dedicati interamente alla religione ma, in alcuni di essi, non riuscii ad apprendere tutte quelle nozioni che voleva possedere. Rimase deluso soprattutto del periodo che trascorse a San Marino, che venne appunto definito da sant’Ubaldo come il luogo meno adatto per apprendere tutte le varie nozioni cristiane sulla religione.
Questo per il semplice motivo che, proprio in questa città italiana, il clero era molto corrotto: vi erano infatti religiosi che facevano un uso improprio del denaro offerto dai fedeli, così come vi erano anche delle figure religiose che altro non facevano se non trasgredire alla regola fondamentale della castità, praticando il concubinaggio. Tornato a Gubbio sant’Ubaldo si sentiva diverso sotto il profilo umano, visto che capii che ogni aspetto del mondo è sostanzialmente corrotto dal peccato, che riesce ad insidiarsi in modo rapido nella mente degli uomini.
Sant’Ubaldo decise quindi di seguire le direttive del clero, le quali gli assegnarono alcune delle parrocchie che si trovavano a Gubbio: durante questo periodo il suo nome divenne famoso in quella particolare zona ma, a causa di diverse problematiche, sant’Ubaldo si sentiva sempre meno propenso a condividere il suo sapere coi fedeli. Dopo l’incendio di diverse cattedrali e dell’ospedale di Gubbio, decise di fare affidamento su quei pochi fedeli reali che si prestavano a seguire le sue parole: sant’Ubaldo riuscii nell’impresa di far collaborare quasi tutti i cittadini di Gubbio nella ricostruzione delle due strutture che vennero distrutte dalle fiamme.
Dopo poco tempo egli decise di accettare l’investitura di vescovo di Gubbio, dopo che rifoutò quella di Perugia, dove era molto richiesto. Sant’Ubaldo decise quindi di rimanere abbastanza fedele alle sue terre d’origine e decise di continuare nella sua missione di convertire il maggior numero di persone possibili alla religione cristiana. Visto il suo impegno sant’Ubaldo ebbe la fortuna di essere indicato come un vescovo sul quale era possibile fare completo affidamento e uomo di chiesa corretto. Il vescovo celebrò la sua ultima messa con la malattia nello stadio finale: sant’Ubaldo perse la vita attorno al 1160, nella stessa giornata della sua ultima messa.
Grazie al suo impegno nel campo religioso, sant’Ubaldo viene tutt’ora oggi riconosciuto come figura principale del mondo ecclesiastico di Gubbio, dove viene celebrato con una processione il giorno sedici maggio.