-L’arresto di sette persone con l’accusa di disastro ambientale e associazione a delinquere ha colpito nel vivo il patron Fluorsid, Tommaso Giulini. Come riportato dall’Ansa, il presidente del Cagliari ha ammesso:”Questa è stata la mattina più triste dei miei sedici anni di attività imprenditoriale. In questo momento ci sono sette persone, che considero la mia famiglia, in carcere. Noi crediamo in 50 anni di aver operato con il massimo senso di responsabilità nei confronti del territorio, nei confronti dei dipendenti e di tutto il popolo sardo. È come se avessero messo me in prigione. Anzi, sarebbe stato meglio che avessero messo me in prigione o il presidente della Fluorsid”. Giulini ha aggiunto:”Non capiamo non abbiamo avuto assolutamente nessuna avvisaglia. Siamo scioccati, ci siamo svegliati alle 7 con questa cosa inattesa, ci siamo ritrovati decine di macchine della Forestale, con i dipendenti buttati giù dal letto davanti ai bambini e portati a Uta. Spero di poter chiarire e di essere sentito per chiarire. Noi dobbiamo sopportare tanti costi rispetto ai nostri concorrenti internazionali per garantire sicurezza e rispetto dell’ambiente. Subiamo tutte le certificazioni, poche settimane fa abbiamo ricevuto un’ennesima visita ministeriale. Sono allibito, sette persone sono in carcere. Rimarrò qui fin quando questa storia non si risolverà. Non ci rimane che avere fiducia nella giustizia”. (agg. di Dario D’Angelo)
Il nucleo investigativo provinciale di Cagliari della Forestale ha effettuato sette arresti nella Fluorsid di Macchiareddu, l’azienda di proprietà del presidente del Cagliari Calcio Tommaso Giulini, con l’accusa di associazione a delinquere e disastro ambientale. Come riportato da L’Unione Sarda, a finire in manette sono stati: Michele Lavanga, direttore dello stabilimento Fluorsid, Sandro Cossu, direttore del settore sicurezza ambiente, l’ingegnere Alessio Farci, nonché Armando Bollani, proprietario di una ditta appaltatrice, e i suoi dipendenti Simone Nonnis e Marcello Pitzalis. Ai domiciliari è invece finito Giancarlo Lecis della Fluorsid, mentre il direttore commerciale della società, Fabrizio Caschili, è indagato a piede libero ma ha precisato in una nota di non aver ricevuto alcuna notifica in questo senso.
Gli arresti di oggi seguono derivano da un’indagine aperta nel 2015 in seguito ad alcuni esposti. Secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, nello stabilimento e nei terreni di Assemini i rifiuti speciali tossici venivano trattati senza osservare le dovute precauzioni causando così l’inquinamento dell’aria e delle falde acquifere con valori superiori anche di 3.000 volte ai limiti di legge. Ad Assemini in particolare – secondo quanto sostiene la Forestale – venivano effettuati interramenti di rifiuti tossici.