Ventimila circa le persone presenti oggi in piazza San Pietro per la settimanale udienza del mercoledì. La catechesi di oggi era sul tema “Maria Maddalena apostola della speranza”. Si tratta di colei che secondo i Vangeli fu la prima persona a vedere Gesù risorto: La prima ad arrivare è lei: Maria di Magdala, una delle discepole che avevano accompagnato Gesù fin dalla Galilea, mettendosi a servizio della Chiesa nascente. Nel suo tragitto verso il sepolcro si rispecchia la fedeltà di tante donne che sono devote per anni ai vialetti dei cimiteri, in ricordo di qualcuno che non c’è più. I legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte: c’è chi continua a voler bene, anche se la persona amata se n’è andata per sempre ha detto.



Ma la Maddalena, continua, inizialmente non capisce, e torna dai discepoli dicendo che qualcuno ha rubato il corpo di Gesù. E’ delusa. Poi torna al cimitero: “L’evangelista Giovanni sottolinea quanto sia persistente la sua cecità: non si accorge della presenza di due angeli che la interrogano, e nemmeno s’insospettisce vedendo l’uomo alle sue spalle, che lei pensa sia il custode del giardino.



E invece scopre l’avvenimento più sconvolgente della storia umana quando finalmente viene chiamata per nome: «Maria!»”. E’ questa la chiave, dice il papa, qualcuno che ci chiama per nome perché ci conosce, che si commuove per noi: la rivoluzione della sua vita, la rivoluzione destinata a trasformare l’esistenza di ogni uomo e donna, comincia con un nome che riecheggia nel giardino del sepolcro vuoto.

I vangeli ci descrivono la felicità di Maria: la risurrezione di Gesù non è una gioia data col contagocce, ma una cascata che investe tutta la vita. L’esistenza cristiana non è intessuta di felicità soffici, ma di onde che travolgono tutto”. Questo vale anche per noi spiega Francesco, con il nostro bagaglio di delusioni c’è un Dio vicino che ci chiama per nome e ci invita a rialzarci. “E così quella donna, che prima di incontrare Gesù era in balìa del maligno (cfr Lc 8,2), ora è diventata apostola della nuova e più grande speranza. La sua intercessione ci aiuti a vivere anche noi questa esperienza: nell’ora del pianto e dell’abbandono, ascoltare Gesù Risorto che ci chiama per nome, e col cuore pieno di gioia andare ad annunciare: «Ho visto il Signore!» (v. 18)”.