Mentre proseguono non senza difficoltà le ricerche di Igor Vaclavik, lo spietato killer di Budrio latitante da oltre un mese e mezzo, lo stesso serbo 36enne avrebbe portato seppur in modo indiretto ed a sua insaputa all’arresto di un suo coetaneo. Si tratta di un uomo sardo ma che vive a Bologna e che già un mese fa era stato colpito da una misura di divieto di avvicinamento alla ex moglie ed ai figli e ora finito nuovamente nei guai, come rivela Leggo.it. L’uomo in oggetto avrebbe minacciato l’ex su Facebook ed avrebbe omaggiato il killer super ricercato asserendo: “Igor fammi scuola”. Anche per questo il 36enne sarebbe finito in arresto dopo i precedenti episodi che lo avevano visto davanti la scuola dei figli e sotto casa della donna nonostante i divieti. La misura nei suoi confronti si sarebbe a questo punto aggravata portando l’uomo in carcere, in seguito ad un provvedimento eseguito ieri dai poliziotti del Commissariato Due Torri. 



Il killer di Budrio, Igor Vaclavik, è ormai uno degli argomenti centrali della cronaca nostrana. Il 36enne serbo conosciuto in Italia con un falso nome – in realtà si chiamerebbe Norbert Feher –  continua a scappare ed a seminare il panico tra la popolazione della zona rossa. Le conseguenze della sua latitanza sono clamorose, non solo per i residenti del Ferrarese, che vivono nel timore di poter essere braccati nelle loro abitazioni dal fuggitivo, ma anche dal punto di vista turistico e quindi economico. A mettere in risalto l’incredibile “effetto Igor” è il Resto del Carlino nella sua edizione online, il quale ha sottolineato il netto calo di affluenza ai musei delle Valli di Campotto, ad Argenta, nel cuore della zona rossa e dove si concentrano le operazioni di ricerca dello spietato bandito. Da gennaio a maggio, il calo ha visto circa 1500 visitatori in meno, con una lenta risalita solo nelle ultime due settimane.



“Siamo stati costretti a chiudere per una settimana dal 9 al 14 aprile perché ce lo hanno imposto le forze dell’ordine per motivi di sicurezza”, ha spiegato la direttrice del sistema Ecomuseale, Nerina Baldi, che si augura di riuscire a recuperare il danno subito da Igor-Norbert, il quale nel frattempo procede nella sua folle fuga incurante del migliaio di uomini armati che gli sono alle calcagna da settimane.

Il timore di imbattersi nel pluriomicida di Budrio e Portomaggiore è palpabile ed a farne le spese sono stati non solo i musei ma anche i ristoranti della zona. Con il calare del buio, la gente del posto preferisce restare barricata nelle proprie abitazioni, nonostante la presenza di una pattuglia in ogni strada e nelle zone di campagna. “C’è ammirazione per questi ragazzi delle forze dell’ordine impegnati giorno e notte nella caccia al pluriomicida”, ha commentato ancora la direttrice, che ha confermato la riapertura dei musei ma non quella delle zone più lontane. “Speriamo che la caccia a Igor si concluda al più presto”, ha aggiunto.



E mentre la vita continua ad andare avanti in attesa di una buona notizia che faccia nuovamente respirare un po’ di tranquillità ai residenti della zona rossa, l’effetto Igor avrebbe avuto anche un risvolto positivo: con la costante presenza di militari dappertutto anche i ladri avrebbero deciso di stare alla larga da Argenta e Campotto.

Mentre procedono incontrastate le operazioni mirate a catturare definitivamente Igor Vaclavik, anche gli agenti di Polizia provinciale tornano pienamente operativi. La conferma arriva da La Nuova Ferrara che ha ricordato come l’attività della polizia provinciale era stata bloccata e fortemente limitata dopo il ferimento dell’agente Marco Ravaglia e l’uccisione di Valerio Verri, seconda vittima del killer di Budrio. La situazione resta comunque delicata e gli uomini della provinciale sono tornati operativi solo in determinate aree, mentre per altre restano in azione le Forze Speciali.

“Certo non mando i miei uomini nelle zone di Argenta o Portomaggiore a controllare se è tutto regolare per la raccolta dei funghi perché dovrebbero andare nei boschi e non è il caso. Sottolineo che in ogni caso non ci dovrebbe andare nessun privato cittadino vista la situazione”, ha sottolineato il comandante Claudio Castagnoli. Ovviamente quanto accaduto nelle scorse settimane ha turbato non poco i suoi uomini, portandoli ad affrontare le varie situazioni con maggiore prudenza, nonostante continuino a restare al servizio della collettività.