Dopo tre udienze e ben 17 ore di lunga requisitoria, sono state avanzate le attese richieste di condanna a carico dei presunti assassini di Isabella Noventa. A pronunciarle è stato il pubblico ministero Giorgio Falcone, vero protagonista delle prime tre udienze del processo con rito abbreviato e che vede imputati Freddy Sorgato, la sorella Debora e Manuela Cacco. Per il “trio”, nel pomeriggio di ieri è giunta l’attesa resa dei conti e che anticipa l’imminente sentenza in programma per il prossimo 6 giugno. Il pm Falcone ha così chiesto al gup Tecla Cesaro l’ergastolo a carico dei due fratelli Sorgato e 16 anni e 8 mesi a carico di Manuela Cacco. Un risultato tutto sommato atteso, anche alla luce della collaborazione con gli inquirenti dimostrata sin dall’inizio dalla tabaccaia di Camponogara la quale confessò quasi immediatamente la messinscena del giubbotto bianco della segretaria uccisa, per poi rivelare il racconto resole da Debora Sorgato sulle modalità di uccisione di Isabella Noventa.
Racconto al quale l’accusa ha sempre sostanzialmente creduto e che invece smentirebbe la versione avanzata da Freddy Sorgato e poi ribadita nel suo memoriale di quasi cinque pagine, consegnato la scorsa settimana, in apertura di processo, al giudice. I tre imputati, come rivela il Mattino di Padova nella sua edizione online, avrebbero ascoltato la richiesta del pubblico ministero senza fiatare.
I due Sorgato sarebbero rimasti immobili anche di fronte alla richiesta più grave, quella del carcere a vita, mentre la Cacco avrebbe tirato un sospiro di sollievo per la pena decisamente ridotta chiesta dal pm padovano. Alla donna, infatti, l’accusa non avrebbe riconosciuto un ruolo preminente nell’omicidio volontario premeditato della segretaria.
Al termine della terza udienza del processo sul delitto di Isabella Noventa, a prendere la parola e commentare le richieste di condanna del pm è stato l’avvocato Gian Mario Balduin, difensore del fratello della vittima. Intervenendo al sito Affari Italiani, il legale si è detto oltremodo soddisfatto dall’esito dell’udienza con la quale si è chiusa l’importante requisitoria del pubblico ministero. “Le pene sono appropriate perché le prove erano precise e nette tanto che hanno permesso al pm di chiedere il massimo della pena”, ha dichiarato l’avvocato Balduin.
A sua detta, si sarebbe giunti alla richiesta di condanna pari al carcere a vita a carico dei fratelli Freddy e Debora Sorgato, nonostante il processo con rito abbreviato, poiché entrambi non avrebbero mai dimostrato pentimento per l’omicidio di Isabella Noventa, dimostrandosi sempre impassibili anche di fronte alla richiesta dell’ergastolo. “Tiene conto soprattutto della tragedia di una madre che non avrà una tomba su cui piangere la propria figlia”, ha aggiunto l’avvocato.
Ricordiamo infatti che, nonostante le speranze del fratello di Isabella, i tre imputati non hanno neppure ieri avanzato alcun commento sul cadavere della segretaria di Albignasego uccisa quasi un anno e mezzo fa. Soddisfazione anche da parte di Paolo Noventa: “Mi aspettavo queste richieste esemplari, perché anche quando è stata formulata la richiesta del pm sono rimasti impassibili dimostrando di essere dei veri criminali”, ha commentato.