Massimo Bossetti si dovrà sottoporre al processo d’appello il prossimo 30 giugno, per l’accusa di omicidio di Yara Gambirasio. In queste ultime settimane i difensori del muratore di Mapello hanno cercato di dimostrare la tesi innocentista, estrapolando prove e teorie riguardo alla presenza di un secondo uomo. Se ne parlerà questa sera, venerdì 19 maggio 2017, all’interno della nuova puntata di Quarto Grado. In particolare la difesa ha parlato a lungo di un presunto fratellastro di Massimo Bossetti, a cui sarebbe imputabile il DNA del famoso Ignoto 1.
Una tesi che va controcorrente rispetto a quanto evidenziato dall’accusa durante tutte le fasi processuali e che hanno permesso di evidenziare un 99,9% di compatibilità fra i geni di Massimo Bossetti e quelli di Ignoto 1, rilevati sugli indumenti e slip di Yara Gambirasio. La difesa del detenuto quindi non indietreggia, portando avanti la strategia già adottata in precedenza. Non è infatti la prma volta che gli avvocati di Massimo Bossetti cercano di attaccare quella che è stata definita la “prova regina” in mano all’accusa.
Un’intercettazione fra la vedova di Giuseppe Guerinoni e la figlia di quest’ultimo avrebbero rivelato inoltre l’esistenza di una prova in grado di scagionare Bossetti dall’accusa di omicidio ai danni di Yara Gambirasio. Laura Poli, sottolinea Leggo, avrebbe infatti parlato di un’inseminazione artificiale avvenuta con il seme di Guerinoni e che potrebbe portare alla scoperta di altri figli illegittimi avuti dall’autotrasportatore.
Gli inquirenti tuttavia hanno escluso tale ipotesi, dopo aver appurato che la Poli avrebbe usato tali parole per scherzo, come a sottolineare l’animo libertino del padre. Il processo a carico di Bossetti è stato comunque costellato di scoop e presunte rivelazioni, all’interno di uno dei casi più mediatici della cronaca italiana. Rimangono ancora incerti e da verificare invece dei particolari emersi nelle ultime settimane proprio riguardo a Yara Gambirasio ed ai calzini sporchi di sangue che indossava al momento del ritrovamento.
Un particolare significativo alla luce delle scarpe indossate dalla vittima durante l’omicidio e che potrebbero confermare la possibilità che sia stata uccisa altrove, forse vestita e rivestita per poi essere abbandonata in un campo, a morire da sola.