Venerdì 19 maggio 2017 è il giorno della commemorazione di san Pietro di Morrone, corrispondente in realtà al pontefice del Duecento Celestino V e conosciuto anche col nome di Pietro Celestino. Undicesimo figlio su dodici di Angelo Angelerio e Maria Leone, nasce in Molise in una data non precisata, compresa tra il 1209 e il 1215. La maggior parte delle fonti rivela il primo anno di nascita. Non si hanno dati certi neanche sulla città di provenienza, che potrebbe essere Isernia. Dopo un’adolescenza da contadino con i suoi familiari, diventa benedettino a vent’anni nella cittadina beneventana di Faifoli e intraprende un’esistenza basata sulla solitudine. Si trasferisce sul Monte Morrone, in Abruzzo. Dopo essere fatto sacerdote a Roma, torna sulla montagna e si rifugia in una grotta, prima di nascondersi ancora di più nella Maiella.
Il 1244 è l’anno della fondazione della Congregazione dei frati di san Pietro da Morrone, poi divenuta dei Celestini. Tale gruppo opera in base ai dettami dei benedettini. Nel 1273, san Pietro decide di dirigersi verso la Francia. La sua Congregazione è a rischio, ma riesce a salvarla grazie alla sua aura di santità, riconosciuta anche dal Papa Gregorio X nel corso del Concilio di Lione II. All’età di circa 75 anni, l’uomo decide ancora una volta di tornare a vivere da eremita sulla Maiella, restando chiuso in una cella anche per oltre un anno di seguito. Elargisce buoni consigli a diversi visitatori e fonda per questi ultimi un’associazione basata sulla preghiera e sulla misericordia.
La sua vita cambia in maniera sorprendente nel 1292. Dopo la morte del pontefice Niccolò IV, la Chiesa cattolica vive un periodo di divisioni interne e non riesce a trovare un sostituto adeguato per oltre due anni. Nel 1294, san Pietro di Morrone viene scelto da un conclave formato da dodici vescovi, che neanche lo conoscono. Lo eleggono per la sua capacità di curare le anime delle persone da eremita. I prelati vengono inviati sulla Maiella per chiedere a san Pietro di accettare il ruolo e quest’ultimo lo fa in seguito agli inviti dei suoi confratelli. Il pontefice non ha alcuna esperienza nella vita governativa e si fa aiutare da Carlo d’Angiò, che gli consiglia di trasferire la Curia a Napoli, nell’attuale Maschio Angioino.
Per la sua ingenuità ed ignoranza, san Pietro getta la Chiesa in un periodo di confusione. A soli quattro mesi dall’ascesa al soglio pontificio, decide di dimettersi. Nella vigilia di Natale del 1294, al suo posto viene eletto il cardinale Benedetto Caetani, conosciuto come Bonifacio VIII. Dopo la sua segregazione da parte dei soldati di Caetani, san Pietro Morrone muore il 19 maggio 1296 sul monte Fumone, a Frosinone. Bonifacio VIII lo ricorda portando il lutto e dedicandogli una messa pubblica. Viene canonizzato da Clemente V il 5 maggio 1313 per acclamazione e le sue spoglie si trovano prima a Ferentino e poi nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila. La sua salma viene trafugata nel 1988 e poi ritrovata ad Amatrice. È patrono di Isernia e Sant’Angelo Limosano, oltre ad essere compatrono del Molise, di L’Aquila e di Urbino.
Il 19 maggio è il giorno dedicato ad altri santi di un certo rilievo. Tra questi, segnaliamo il vescovo Sant’Adolfo di Cambrai, il cappuccino San Crispino, la fondatrice Santa Maria Bernarda, i martiri Santi Partenio e Calogero, la vergine Santa Pudenziana di Roma, il papa Sant’ Urbano I e il sacerdote in Bretagna Sant’ Yves Hélory de Kermartin.