Chris Cornell non smette di rimanere nella testa e nel cuore dei tantissimi colleghi che hanno avuto a che fare con la sua musica e i suoi testi impegnati a raccontare la bellezza e oscurità della vita umana. Quella stessa oscurità che lo ha “tradito” a 52 anni oggi viene ricordato anche dai Pearl Jam, con un post su Facebook del chitarrista e un’immagine dello stesso Cornell sulla pagina dello storico gruppo rock. «Chris Cornell ha dipinto con le sue canzoni l’oscurità e la bellezza della vita a Seattle. Chris significa molto per me, si è fidato di me per suonare nei Temple», si riferisce Mike McCready alla sua esperienza nei Temple of the Dog. «Mi ha dato il sogno di suonare belle canzoni. Mi ha fatto entrare nel mondo della musica, qualcosa che volevo da quando avevo 11 anni. E’ un amico che mi mancherà. Mi manchi fratello», conclude un affranto chitarrista dei Pearl Jam in memoria dell’amico Chris. (agg. di Niccolò Magnani)



Si è suicidato purtroppo il grandissimo cantante dei Soundgarden, e lo ha fatto impiccandosi con una banda elastica: lo choc per la morte di Chris Cornell ancora non è terminato nel mondo musicale, sconvolto dalla doppia notizia sulla morte e appunto il suicidio del 52enne idolo del rock grunge. Dopo qualche giorno è arrivato il saluto, difficile e doloroso, della sua stessa band che fino all’ultima sera lo accompagnato sul palco per i lunghi intensi e concerti (l’ultimo a Detroit dove poi Chris si è tolto la vita). Il batterista dei Soundgarden, Matt Cameron, in particolare ha voluto ricordare sul suo profilo Facebook il grande compagno scomparso per quell’assurda e tragica decisione di togliersi la vita. «Il mio cavaliere oscuro se ne è andato. Grazie per la grande quantità di gentilezza e amore»: commozione e grande dolore per l’intero gruppo che fino a qualche ora prima del suicidio avevano vissuto più di 2 ore di spettacolo osannati dalla folla di Detroit… (agg. di Niccolò Magnani)



Lutto nel mondo della musica dopo la morte di Chris Cornell. Il cantante dei Soundgarden si è suicidato giovedì dopo un concerto che si è tenuto a Detroit. Questo gesto ha lasciato un dolore immenso nella sua famiglia, tra i fan e i suoi colleghi. I Red Hot Chili Peppers hanno voluto riproporre una delle sue canzoni più famose per ricordarlo. Durante il concerto ad Indianapolis la band è stata suonata “Seasons“, uno dei pezzi più significativi del musicista. Il chitarrista dei Red Hot, Josh Klinghoffer, è salito sul palco per rendere omaggio a Chris Cornell. Sono tante comunque le iniziative per rendere omaggio al cantante dei Soundgarden. Verrà ricordato, ad esempio, anche ai Billboard Music Awards di domenica dagli Imagine Dragons, che hanno indicato proprio Chris Cornell quale loro punto di riferimento musicale. Non sono gli unici, del resto l’impatto e il successo che ha ottenuto sono evidenti. 



Si è suicidato con una banda elastica rossa da esercizi ginnici che ha stretto attorno al collo. Questo particolare sulla morte del cantante dei Soundgarden è stato rivelato dal Detroit News, che è venuto in possesso del rapporto della Polizia sugli eventi precedenti. La moglie Vicky ha riferito di aver parlato al termine del concerto di Detroit con Chris, il quale le rivelò di aver preso un paio di Ativan (un ansiolitico) più del solito, biascicando mentre parlava. La guardia del corpo del musicista, Martin Kirsten, era nella stanza di Cornell alle 23.35 per aiutarlo con un computer ed è stato lui a dargli due pastiglie. Quindi la telefonata con la moglie è avvenuta dopo l’uscita di Martin. Dopo Vicky ha chiamato Kirsten per chiedergli di verificare che suo marito stesse bene. Trovando chiusa la porta del cantante, la guardia del corpo ha chiamato la vigilanza dell’albergo dal telefono del corridoio. La vigilanza, però, non poteva farlo entrare nella stanza di Cornell, perché non era registrata a suo nome, quindi ha sfondato la porta con un calcio e si è diretto in bagno, aperta con un altro calcio. Qui è stato trovato il corpo di Chris Cornell steso sul pavimento con sangue che usciva dalla bocca e la banda elastica rossa stretta intorno al collo.

Il medico dell’albergo è arrivato alle 00:56 nella stanza di Chris Cornell: ha sfilato la banda dal collo della vittima, che non respirava più, provando a rianimarla. All’1 è arrivata l’ambulanza: un infermiere ha continuato a provare la rianimazione cardiopolmonare, ma dopo trenta minuti ha dichiarato morto il cantante dei Soundgarden. Sul posto si sono recativi i detective per i primi rilievi, mentre uno di loro ha informato la moglie di Cornell della morte del marito e delle circostanze in cui è avvenuta. La famiglia, però, non è convinta che si sia suicidato per impiccagione e aspetta di conoscere i risultati completi dei test tossicologici. «La famiglia crede che, se Chris si è tolto la vita, l’ha fatto senza rendersi conto del suo gesto, e che quel medicinale o altre sostanze possano aver condizionato le sue azioni», ha dichiarato il legale della moglie Vicky, secondo cui suo marito non avrebbe mai voluto dare un dolore ai suoi figli togliendosi intenzionalmente la vita.