Una mamma è convinta di aver salvato la vita di sua figlia frugando i messaggi su Facebook di sua figlia. Non si sarebbe mai sognata di spiare nei loro telefonini, ma in un’occasione si è concessa il diritto di guardare il cellulare di sua figlia e si sente grata per averlo fatto. All’epoca Laura Step, madre e farmacista clinica, si era trasferita da poco nel nuovo quartiere, quindi non conosceva bene i vicini. Non le era ancora chiaro chi fossero gli amici di sua figlia, ma cominciava a insinuarsi qualche sospetto. «Percepii nel gruppo dei suoi amici qualcosa che non mi piaceva. Ma non riuscivo a capire esattamente di che cosa si trattasse», ha raccontato, come riportato dall’Huffington Post, la donna, che un giorno decise che avrebbe preferito farsi odiare da sua figlia per il resto della sua lunga vita piuttosto che lasciarle fare qualcosa di pericoloso o di mettere a rischio la sua vita.



All’epoca la ragazza aveva tredici anni. Un sabato si addormentò col cellulare tra le braccia e sua madre riuscì a prenderlo, scoprendo qualcosa che le lasciò un brivido lungo la schiena. «Scoprì una serie di sms e messaggi su Facebook inviati dal padre di un ragazzo, uno dei suoi amici di scuola». Nei messaggi l’uomo la definiva troppo severa e consigliava a sua figlia di trascorrere la notte a casa sua, uscendo di nascosto di casa. «Quei messaggi erano stati inviati a ogni ora del giorno e della notte», ha aggiunto la donna, tentata dall’idea di correre dritta a casa sua per regolare da sola i conti. Decise invece di fissare un appuntamento col preside della scuola, a cui mostrò ciò che aveva scoperto. Chiamò la polizia, fece un esposto, ma senza ottenere nulla, visto che l’uomo non aveva fatto del male a sua figlia.



La parte più difficile, però, fu spiegare a sua figlia che non avrebbe potuto più vedere i suoi amici. «Mi disse che le avevo rovinato la vita, e a stento mi rivolse la parola. Ma dentro di me sapevo ciò di cui lei non poteva rendersi conto. Sapevo d’averla salvata da un predatore». Cominciò poi a farsi nuovi amici, mettendosi alle spalle quella storia. «Il punto che è a volte noi genitori dobbiamo fidarci del nostro istinto e fare ciò che è meglio per i nostri figli, indipendentemente dalle opinioni degli altri».

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