Il giallo attorno alla scomparsa misteriosa della piccola Maddie McCann, la bimba inglese scomparsa all’età di 4 anni nel maggio 2007 da un residence in Portogallo, di recente è tornato alla ribalta alla luce di alcune piste e clamorose notizie. L’ultima, ha avuto a che fare con la confessione choc di un pedofilo, il 31enne Aaron Collins, già condannato a 7 anni di reclusione ed alla castrazione chimica nel Regno Unito in quanto reo di diversi atti di violenza sessuale su minori, avvenuti nel 2009 e dallo stesso confessati. “Ho stuprato e ucciso la piccola Maddie”, aveva ammesso, come riporta il Sun. Una confessione che agli inquirenti era apparsa così ricca di dettagli al punto da avviare seriamente una indagine.



Poi la beffa: “Era solo uno scherzo. Ho mentito solo per divertirmi”. Si sarebbe conclusa così l’inchiesta portata avanti dopo il successivo racconto del pedofilo che sul web avrebbe rivelato di aver agito per puro “divertimento”. Nonostante il procurato allarme, il 31enne non sarà comunque incriminato mentre per le sue precedenti condanne è attualmente in cura psichiatrica. Dopo l’ultima illusione, la polizia inglese starebbe sempre di più pensando di gettare la spugna sul caso Maddie McCann nonostante la recente pista che avrebbe a che fare con una presunta tratta internazionale di minori e con una famiglia marocchina.



Ad aver alimentato le speranze della famiglia della piccola di 4 anni scomparsa misteriosamente, è un detective di Scotland Yard. Stando alla sua ipotesi, Maddie McCann sarebbe stata ceduta ad una ricca famiglia residente in Marocco ed impossibilitata ad avere figli. Proprio in Marocco sarebbe stata segnalata la presenza di una bimba molto somigliante alla piccola scomparsa oltre 10 anni fa. A commentare l’ultima pista è stata anche la criminologa Roberta Bruzzone che, tramite le pagine dell’ultimo numero di Giallo, ha espresso i suoi dubbi in merito alla versione ipotizzata dal detective inglese.



“Francamente trovo piuttosto improbabile che questa pista possa davvero consentire il ritrovamento della bambina”, ha asserito la criminologa che sembra essersi fatta un’idea piuttosto inquietante ma concreta sul destino della piccola di 4 anni. “Ritengo inoltre molto improbabile che Maddie possa essere ancora in vita a distanza di ben 10 anni dalla scomparsa”, ha aggiunto Roberta Bruzzone. Un’ipotesi, quest’ultima, alla quale i genitori della piccola McCann hanno sempre cercato di non pensare ma che non può essere trascurata.

Gli stessi inquirenti hanno optato per la fine delle indagini in quanto, proseguire senza una pista certa rappresenterebbe un vero e proprio spreco di soldi e tempo. Non è un caso se John O’Connor, capo della squadra di Scotland Yard, abbia definito le operazioni di ricerca della bambina “una caccia all’ombra”. Una presa di posizione che naturalmente ha portato a non poche polemiche da parte dei cittadini inglesi che continuano a chiedersi in che modo sia stato speso il denaro destinato alla ricerca di Maddie McCann. Eppure, dal 3 maggio 2007 sono state numerose le piste imboccate nel tentativo vano di portare a casa la bimba, senza tuttavia giungere mai alla verità. Per la Bruzzone, neppure quest’ultima strada porterà ad un risultato diverso dalle precedenti.