Secondo la tradizione san Vittorio era un soldato romano. Per la sua fede fu martirizzato a Cesarea, in Cappadocia, insieme a Polieuto e Donato. Non si hanno altre informazioni sulla vita del santo, adorato fin dal V secolo ed inserito nel Martirologio geronimiano, che non fornisce però altre notizie biografiche. Niente si sa neppure sul suo martirio, se non appunto che lo condivise con altri due santi. Le sue spoglie erano conservate nella Catacomba di Calepodio, a Roma. Si tratta di una grande catacomba in cui sono stati deposti numerosi martiri ed è una delle più antiche di Roma.



Fu riscoperta nel XVII secolo, ma solo nel corso del ‘900 fu studiata e mappata completamente, scoprendovi fra l’altro la tomba di Papa Callisto I, morto martire nel 222. Nel 1703 le spoglie di san Vittorio di Cesarea sono state trasferite presso l’altare maggiore della chiesa del Convento di Sant’Antonio al Monte, sui monti Sabini subito fuori dalla città di Rieti. San Vittorio di Cesarea è invocato per ottenere protezione da eventi atmosferici come i fulmini e la grandine, oltre che dagli spiriti maligni. Nonostante la scarsità di notizie, il culto di san Vittorio di Cesarea è sempre stato molto sentito in tutta Italia anche in tempi moderni, soprattutto perchè molti sovrani e principi di Casa Savoia portarono il nome Vittorio e furono particolarmente devoti a questo santo. 



Di Cesarea è uno dei patroni della città di Rieti, dove oggi riposano le sue spoglie. Rieti è un capoluogo di provincia nel Lazio. Oggi è una città di circa 50.000 abitanti di fondazione antichissima. Rieti era infatti la capitale della regione della Sabinia, e la sua fondazione è ancora più antica di quella di Roma. Nel periodo classico era considerata l’umbilicus Italie, ovvero l’ombelico dell’Italia, cioè il centro geografico esatto del nostro paese.

Il santo è patrono anche di Roccella Ionica, cittadina in Provincia di Reggio Calabria nota soprattutto per il suo mare limpido. La cittadina è di fondazione greca e nel periodo medievale è stata un’importante roccaforte difensiva contro i mori. Non a caso il gonfalone cittadino riporta proprio San Vittorio di Cesarea, mentre combatte contro un moro. A Roccella Ionica si commemora san Vittorio con una festa in sui onore. In questa occasione la statua del santo viene portata in processione per il paese, e alle cerimonie religiose seguono fuochi artificiali e spettacoli vari. 



Il 21 maggio si ricordano anche San Polieuto, che ha subito il martirio insieme a Vittorio, San Teobaldo di Vienne, Beato Giovanni Mopinot, anch’egli martire, e i vescovi San Eugenio Mazenod e San Hemming di Abo.