Nuovo esperimento missilistico da parte della Corea del Nord, fa sapere Seul. Definito in un primo momento proiettile non identificato, è stato riconosciuto dalle forze americane come un missile balistico che ha voltato per circa 500 chilometri. Il nuovo test segue di una settimana quello relativo a un missile a medio raggio che secondo gli esperti è in grado di colpire fino all’Alaska o alea Hawaii. Il braccio di ferro tra Pyongyang e il resto del mondo continua dunque, mentre dal punto di vista diplomatico non c’è alcuna novità su possibile dialogo per sventurate il clima crescente di tensione.



Sarebbero quasi un milione i bambini, per l’esattezza 800mila, i bambini olivi di vaccino che adesso devono correre immediatamente ai ripari. Di questi, 290mila alle elementari.I dati sono stati forniti dal quotidiano la Repubblica su stime del ministero della sanità: alla scuola materna sarebbero 204.274, quelli alle elementari 287.622, quelli alle medie 178.882 e quelli alle superiori 146.058. Il totale è di 816.836 che entro settembre devono essere vaccinati. L’obbligo è scattato con ordine del ministero, ma ci sarà bisogno di una vaccinazione graduale altrimenti si rischia che le Asl non possano farcela. In caso di rifiuto dei genitori scatta una multa da 500 a 7500 euro con segnalazione al tribunale dei minori. 



Oltre centomila per gli organizzatori, non più di trentamila per i contestatori della marcia, questa la guerra di numeri relativamente alla manifestazione che oggi si è svolta a Milano per fornire sostegno a tutti gli immigrati, almeno a tutti coloro che cercano accoglienza nel nostro paese. Per il sindaco della città meneghina, Beppe Sala, la marcia è stata un successo, con una partecipazione inusitata sia in termine numerico che per quanto riguarda la correttezza dei partecipanti. La manifestazione si è comunque svolta regolarmente, con qualche attimo di tensione solamente quando alcuni gruppi dei centri sociali hanno cercato di fermare il corteo, gruppi che però sono stati tenuti a bada dallo stesso servizio d’ordine predisposto dagli organizzatori.



Un matrimonio che di certo non era un matrimonio reale, ma che per sfarzosità e costo poco si è allontanato da quello della sorella coronata. Il si di Pippa Middleton oggi è stato quasi un evento nazionale, con i sudditi di sua maestà che si sono recati in massa ad assistere ad un evento, che per la sua mondanità ha attirato le telecamere di tutto il mondo. Pippa si è sposata con il suo amore di sempre, quel James Matthews che nel passato era stato immortalato parecchie volte dai tabloid inglesi. Presenti in chiesa com’era prevedibile la sorella Kate con il principe William e il secondogenito reale Harry, quest’ultimo però senza la sua fidanzata. Nessun problema per i trecento invitati, tra di essi spiccava il tennista Roger Federer e la moglie Mirka, due degli amici più stretti degli sposi. La location incantevole è stata la chiesetta medioevale di St. Mark, nel piccolo villaggio del Berkshire, a pochi chilometri di distanza dalla residenza dei genitori della sposa.

Emergono nuove indiscrezioni in quello che immediatamente è stato ribattezzato dai media americani come il Russiagate, una situazione che potrebbe portare finanche all’incriminazione del presidente americano, e alla sua susseguente destituzione. Fonti del Washington Post che non sono state rese note, indicano nel genero del presidente la persona che teneva i rapporti con i funzionari russi già molto prima dell’ultima campagna elettorale. L’uomo Jared Kushner, a quanto si apprende si sarebbe recato più volte a Mosca per incontrare alti rappresentanti del governo di Putin, con i media che non escludono che in qualche occasione sarebbe stato ricevuto in maniera molto riservta finanche dal presidente russo. Nessuna dichiarazione per il momento giunge dalla Casa Bianca, il portavoce presidenziale si trincera infatti in un laconico “No comment” sulla vicenda.

È durato un tempo la paura della Roma oggi in casa del Chievo, una paura che nel secondo tempo è stata spazzata da 3 goal che di fatto hanno portato la squadra giallorossa ad un passo della vetta del campionato. L’obiettivo per gli uomini di Spalletti cosi è stato di fatto raggiunto, mettere sotto pressione la Juventus e difendere il secondo posto dal Napoli. Domani comunque il tricolore potrebbe finire nelle mani di Massimiliano Allegri, la squadra bianconera è attesa infatti dalla facile prova contro il Crotone, un vittoria porterebbe in dote il sesto scudetto di fila. Anche il Napoli ha vinto nella serata contro la Fiorentina. Gli azzurri superano i viola al San Paolo col risultato di 4-1. La partita viene decisa da una doppietta del solito Mertens e dai gol di Insigne e Koulibaly. Per i viola invece a segno è andato Ilicic.

I campioni della Coppa Italia si dicono prontissimi per la partita di campionato contro il Crotone. La Coppa Italia è stato il primo trofeo di una stagione fantastica, il primo passo verso la leggenda. Il secondo step contro il Crotone può regalare il sesto scudetto consecutivo e il terzo si chiama Cardiff e potrebbe regalare la vittoria in Champions League. Sorride alla grande la difesa bianconera capace di tornare aggressiva anche più del solito visto che oltre a difendere il muro di allegri si diverte a fare molto male. Chi scende soltanto un po’ è l’attacco: con la Lazio sono state tante le occasioni per Higuain e compagni di reparto. Ma da qui al 3 giugno ci saranno tante altre occasioni da non lasciar perdere. Mandzukic si conferma uomo d’acciaio non solo in fase difensiva ma anche in fase di incasso con colpi proibiti. Per lui un no good all’Olimpico. Superati i fastidi di Pianic, Marchisio e Dybala nuovamente arruolati a seconda delle necessità. La gioia è di gruppo e Allegri è consapevole di realizzare quest’anno una tripletta di vittorie in campo nazionale e europeo.

Ieri è stata protagonista la quattordicesima tappa da Castellania a Oropa, terre di Fausto Coppi ricordate per aver reso famoso il grande Marco Pantani. Una tappa di 131 chilometri che ha visto come protagonista Dumoulin. L’olandese con uno sprint finale impressionante ha avuto la meglio sul colombiano Quintana e su Pinot. Nibali ha un ritardo di ben 3 minuti e 40 secondi. Dumoulin non esulta ancora perchè sa che la prossima settimana il Giro prevede delle grandi scalate in salita ma ha dichiarato di essere, nonostante ciò, disposto a tutto per mantenere il vantaggio accumulato fino ad ora e conservare la maglia rosa fino alla fine del giro. Intanto domani ci si prepara per la quindicesima tappa di 199 Km da Valdengo a Bergamo e dopo i primi chilometri su strade pianeggianti sarà la volta della scalata del Selvino.