Stasera torna Report con una nuova puntata ricca di inchieste. Quella firmata da Giorgio Mottola si intitola “Sorvegliati speciali” e si focalizza sul tema del Data Mining. Per capire bene di cosa si tratta forse è il caso di rievocare il film Minority Report del 2002: ricordate Tom Cruise mentre cammina in un centro commerciale, dove viene bombardato di pubblicità personalizzata? Quindici anni fa si parlava di fantascienza, oggi di realtà, perché in strada, davanti alle vetrine, nelle stazioni e negli aeroporti si possono notare le telecamere sopra il monitor pubblicitario. A cosa servono? Ci osservano mentre guardiamo l’annuncio cogliendo le nostre reazioni e provando di conseguenza a capire i nostri gusti e le nostre preferenze. Questo è ciò che viene definito Data Mining. I dati sono il petrolio della nostra epoca e sono preziosi per le aziende, che o li posseggono o ne sono alla ricerca, perché rappresentano la strada verso corposi profitti. Oggi, lunedì 22 maggio, se ne occuperà alle 21.30 Report, la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci.
Vi siete mai chiesti perché non ci sono tariffe da pagare per usare i social? Perché alcune applicazioni sono gratis? A essere in vendita è la gente: noi siamo il prodotto da cercare ed è tutto “merito” delle informazioni personali che lasciamo sul web. Navigando in Rete, nei profili social e con il nostro smartphone lasciamo una traccia utile per le aziende, che così possono raccogliere i nostri gusti e le nostre preferenze. Pensate che questi dati non valgano nulla? Ci sono compagnie che con queste informazioni elaborano un profilo psicologico di qualsiasi utente e lo adoperano per proporre mutui, viaggi, automobili o qualsiasi altro prodotto. Benvenuti nell’era del Data Mining, dove la profilazione ha superato ogni barriera del mondo virtuale. Qualsiasi società può accedere alle nostre informazioni personali, ma non sempre vengono usate per scopi commerciali, cioè per proporci quei prodotti ai quali siamo già interessati.
Quello del Data Mining è un fenomeno ricco di opportunità per le aziende e di insidie per i consumatori. Il fatto che le nostre informazioni personali possano essere accessibili a qualsiasi società potrebbe rappresentare un rischio. Ci sono casi in cui la vita delle persone si è trasformata in un inferno. È successo ad alcune persone il cui nome è finito su World Check, il database di soggetti a rischio più grande del mondo che appartiene all’agenzia di stampa Thomson Reuters. A tal proposito Report contestualmente alla messa in onda del servizio renderà disponibile online un sito per analizzare come, da chi e quanto sono profilati gli utenti dei siti più diffusi in Italia. Non è un caso se sta crescendo la richiesta di figure manageriali che sanno “leggere” i dati su internet e convertirli in occasioni di business: si chiamano “Data scientis” e sono coloro che si occupano dei Data Mining.