Il giallo attorno alla morte di Denis Bergamini è ancora lontano dalla sua totale soluzione, ma gli inquirenti, questa volta, sono intenzionati a far luce sulla vicenda drammatica accaduta quasi un trentennio fa. Uno dei migliori amici del calciatore morto in circostanze misteriose, nonché l’ultima persona ad averlo visto in vista, Sergio Galeazzi, a Il Giorno ha rilasciato una lunga intervista in cui ha ripercorso quei drammatici momenti. Dopo aver ricostruito l’ultima sera di Bergamini, ha anche parlato di una ulteriore vicenda misteriosa, quella legata alla busta con i suoi vestiti. “Avevamo due factotum al Cosenza, Mimmolino e Alfredo. Avevano promesso al papà di Denis che i vestiti sarebbero stati consegnati dopo il match di Trieste. Tornarono in auto perché in aereo non c’era posto, vicino Roseto Capo Spulico fecero frontale con un camion…proprio, lì dove avevano trovato morto Denis. Casualità o altro?”, si domanda oggi l’amico, ascoltato dagli inquirenti solo molti anni dopo la morte del calciatore. Giallo anche sui rapporti tra la vittima e la fidanzata Elisabetta. La stessa, anche il giorno della morte di Denis si definiva tale, eppure secondo il 52enne, ” dopo l’aborto o forse prima lui e Isabella si erano lasciati”. Era stato lo stesso Galeazzi a rivelare che la domenica prima della sua morte bollata inizialmente come suicidio, il calciatore aveva avuto un incontro con un’altra sua ex fidanzata con la quale aveva trascorso dei momenti piacevoli.



E’ un giallo lungo 28 anni, quello dietro la morte di Denis Bergamini, calciatore del Cosenza e venuto a mancare in circostanze mai chiarite il 18 novembre 1989. Il suo corpo fu trovato davanti a un camion, sulla Statale Jonica 106 a poca distanza da Cosenza ecco perché si bollò il caso come suicidio, nonostante le ombre che aleggiavano attorno alla sua morte. Finalmente però, dopo quasi un trentennio la giustizia ha deciso di fare luce sulla morte di Denis Bergamini, riaprendo il caso. I presupposti per non chiudere l’inchiesta c’erano anche 28 anni fa, come ha fatto notare di recente Sergio Galeazzi, oggi allenatore 52enne ma che fu uno dei migliori amici del calciatore morto. Galeazzi ricorda con estrema lucidità quel periodo drammatico in cui emerse la notizia del presunto suicidio di Bergamini. “La certezza che Denis non si fosse suicidato mai era stata messa in dubbio da chi, come me, conosceva Denis da anni. E non ero il solo”, commenta oggi sul quotidiano Il Giorno.



Galeazzi, che insieme a Bergamini giocò un centinaio di partite con la maglia del Cosenza, rappresenta una delle tante anomalie del giallo. Lui, infatti, dopo la morte misteriosa dell’amico non fu mai sentito dai magistrati. Il 52enne ha ammesso di essersi spesso domandato il motivo di ciò, senza mai giungere ad una risposta. Solo dopo nove anni da quella morte drammatica, fu convocato dai Carabinieri e lui decise di essere ascoltato ad Arona, sua città di origine, dove raccontò tutto ciò che aveva visto. “Ma ripeto, era tutto strano… ricordo bene che anche il camionista venne mandato via col cadavere sulla strada, e il mezzo non venne mai sequestrato…”, ha aggiunto.



Trascorsi ornai 28 lunghi anni, l’inchiesta sulla morte di Denis Bergamini riparte ma con maggiori certezze in merito alla tesi del presunto suicidio, alla quale la sorella Donata non ha mai realmente creduto. E non sarebbe la sola. Anche l’amico Sergio Galeazzi ha nutrito diversi dubbi sin dall’inizio della vicenda. Nessuno del gruppo con cui Denis viveva durante il periodo a Cosenza ha mai dubitato del fatto che il calciatore avesse potuto decidere di farla finita. “Nessuno di noi pensava al suicidio, e poi…perché avrebbe dovuto farlo? Ho sentito parlare di droga e calcioscommesse… sciocchezze!”, ha commentato in merito alle presunte ragioni. Poi il racconto di quanto avvenne prima della morte, in quanto Galeazzi fu l’ultimo ad aver visto Denis Bergamini in vita. Dopo l’allenamento, come da consuetudine andarono al cinema Garden, ciascuno con la propria auto. “Ma fu strano che anche Denis decise di venire in macchina.

Di solito non lo faceva, non gli andava di parcheggiare fuori dal cinema”, ha aggiunto. Forse sapeva già che doveva allontanarsi per un appuntamento, ed infatti andò via poco prima che il film iniziasse. “Mi fece un sorriso, si avviò verso un pianerottolo per uscire… Vidi due maschere e non so chi fossero, lui scese, poi cominciò a parlare e lo persi di vista”.

Alle 19.30, ormai ora di cena, si accorsero che Denis non era a tavola. Quindi la notizia drammatica da parte della fidanzata che annunciava la morte del calciatore. “Noi dicemmo che Denis non era più fidanzato, pensammo ad uno scherzo… Un’altra telefonata dei carabinieri e la conferma”, ha aggiunto Galeazzi. Di fatto, dopo l’aborto di Isabella, o forse addirittura prima, i due si erano lasciati. Ora, proprio Isabella Internò e Raffaele Pisano, l’uomo alla guida del camion, da un mese sono stati raggiunti da due informazioni di garanzia, in attesa della riesumazione della salma di Denis Bergamini e che potrebbe contribuire a raccontare, nuovamente, una storia del tutto diversa rispetto a quella del suicidio.