Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni: si passa alla seconda fase del procedimento contro il medico e l’infermiera, accusati di aver ucciso cinque persone, in gran parte anziani pazienti dell’ospedale di Saronno a cui venivano somministrati “cocktail” letali di medicinali. L’inchiesta sul filone che riguarda le omissioni e le responsabilità di chi avrebbe dovuto accorgersi di quanto accadeva in ospedale e non lo avrebbe denunciato è stata chiusa. La chiusura delle indagini, dunque, è parziale: riguarda solo quattro morti sospette tra il 2012 e il 2013 per il cosiddetto “protocollo Cazzaniga“.

Chiusa la fase di acquisizione degli elementi utili all’inchiesta con quindici persone indagate, ora si passa alla fase successiva per i quattro casi di morti in corsia e per quella di Massimo Guerra, marito di Laura Taroni. Il difensore di Leonardo Cazzaniga, come riportato da La Prealpina, ha infatti spiegato che «l’avviso di chiusura indagini preliminari riguarda le quattro morti in ospedale, le accuse ai dirigenti e ai medici e la morte di Massimo Guerra». Le quindici persone indagate sono accusate a vario titolo di omicidio, favoreggiamento, omessa denuncia, falso e lesioni. La chiusura delle indagini riguarda anche la posizione di Nicola Scoppetta, primario del pronto soccorso di Saronno, ai domiciliari dallo scorso marzo con l’accusa di favoreggiamento e omessa denuncia.

La morte di Luciano Guerra, suocero dell’infermiera, è ancora misteriosa, ma l’autopsia dovrebbe fare chiarezza sul decesso dell’uomo. La perizia relativa alla riesumazione del padre di Massimo Guerra dovrebbe essere depositata entro fine giugno. Intanto gli avvocati Ennio Buffoli e Monica Alberti hanno a disposizione venti giorni di tempo per presentare eventuali memorie difensive o chiedere di essere sentiti, poi presumibilmente partirà la richiesta di rinvio a giudizio. Sono invece ancora quaranta i casi da esaminare per gli inquirenti.