La Russia si “divide” nelle accuse: dopo l’ennesimo test missilistico lanciato dalla Corea del Nord che mette ancora più a rischio la pace mondiale, il Cremlino si muove per lanciare un avvertimento sia ai vicini di Pyongyang che ai rivali storici degli Stati Uniti. «Senza ombra di dubbio crediamo che questo tipo di attività non favorisca la questione principale: la soluzione politica di tutti i problemi della denuclearizzazione della penisola», si riferisce il vice Ministro degli Esteri Sergey Ryabkov al lancio dei missili di Kim Jong-un . D’altro canto, come già in precedenza avevano avanzato Lavrov e Putin stesso, «non posso far altro che esortare i partner a Washington, nelle capitali dell’Unione Europea e i Paesi del nord-est asiatico ad attenersi alla massima moderazione, non impegnarsi al rafforzamento delle esercitazioni militari e non schierare armamenti moderni in risposta alle azioni di Pyongyang in quanto questo tipo di contromisure alimenta la spirale di escalation contro cui ci battiamo», scrive lo stesso Ryabkov oggi su Sputnik.news, con Donald Trump come diretto “interlocutore” dell’avvertimento. (agg. di Niccolò Magnani)



Non si chiudono ovviamente i timori della Corea del Sud di fronte alla doppia provocazione qui sotto descritta di Pyongyang nei confronti degli Usa e dell’intero “vicinato” da Seul fino al Giappone. Mentre è stato convocato d’urgenza un nuovo Consiglio di Sicurezza dell’Onu – a porte chiuse per provare ad inasprire le sanzioni contro Pyongyang e trovare soprattutto una strategia più convincente nella lotta per evitare la terza guerra mondiale – anche lo stato maggiore della Corea del Sud ha riunito tutti i componenti, facendo poi sapere dal portavoce Roh Jae-Cheon come «Le autorità della Corea del Sud e dell’intelligence americana credono che la Corea del Nord abbia fornito dati significativi per rafforzare la credibilità della sua tecnologia missilistica». Il timore di un ulteriore passo avanti del regime della Corea del Nord è vivissimo, anche se «ulteriori verifiche sono necessarie per determinare se il Nord abbia testato la tecnologia di rientro delle testate missilistiche», riporta EuroNews. (agg. di Niccolò Magnani)



Non si placa la tensione da guerra mondiale in questi giorni, dopo l’ennesimo test missilistico lanciato dalla Corea del Nord vera i vicini Giappone e Corea del Sud ora arriva una nuova provocazione del folle dittatore di Pyongyang: il leader Kim Jong-un ha autorizzato e dato il via libera alla produzione su vasta scala del nuovo missile a media-lunga gittata chiamato Pukguksong-2 (KN-15). Una nuova provocazione e un nuovo atto del tutto ostile al tentativo di dialogo, pace e denuclearizzazione delle due Coree. Pyongyang se ne infischia letteralmente e prosegue la linea dura, come risposta dicono dal regime all’arrivo di nuove navi Usa vicino ai confini. Tutto, per l’appunto, il giorno dopo all’ennesimo lancio missilistico della Corea del Nord, giudicato dal regime come un «grande successo. C’è grande soddisfazione per un’arma strategica», avvisa l’agenzia di stato Kcna.



Per Kim lo scorso del lancio era l’esatta «verifica di tutti gli indici tecnici e l’esame nei dettagli della adattabilità sotto le diverse condizioni di battaglia prima dell’affidamento alle unità militari per l’azione», si legge ancora nella nota rilasciata da Pyongyang. Il Giappone, gli Stati Uniti e Seul tremano, con il rischio di una “vera” guerra mondiale che purtroppo non è più solo uno spauracchio. (agg. di Niccolò Magnani)

Gli Stati Uniti sono pronti a incrementare il livello di pressione sulla Corea del Nord e cresce quindi la paura che scoppi una Terza guerra mondiale. La minaccia arriva dal segretario di Stato Usa: la reazione di Rex Tillerson al test missilistico condotto ieri da Pyongyang è dura. Ha definito «deludente» e «inquietante» l’ultimo test, negando poi che questo dimostri che l’approccio degli Stati Uniti alla minaccia nordcoreana non stia funzionando. «Siamo in una fase iniziale dell’applicazione della pressione economica e militare sul regime della Corea del Nord», ha spiegato Tillerson nell’intervista concessa a Fox News.

Poi ha espresso un augurio, cioè che la Corea del Nord capisca che «continuare il loro programma nucleare non è la via per la sicurezza o certamente la prosperità». Ieri Pyongyang ha lanciato un missile balistico a medio raggio che ha volato per 500 chilometri, ignorando la condanna del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che tra l’altro aveva ventilato l’inasprimento delle sanzioni a causa di queste provocazioni.

Anche la Russia ha commentato il test missilistico condotto ieri dalla Corea del Nord. Secondo il presidente della commissione parlamentare russa per gli affari internazionali, è la risposta alla costituzione del sistema di difesa degli Stati Uniti attorno alla penisola coreana. «Gli Stati Uniti hanno provocato Pyongyang con la loro intenzione di creare uno scudo missilistico intorno alla penisola», ha dichiarato Leonid Slutsky ai microfoni di RIA Novosti.

Quello della Corea del Nord è stato dunque un avvertimento? Per il deputato russo Pyongyang non rappresenta un rischio per la Russia, nonostante i test avvengano non lontano dai loro confini. Slutsky ha definito «costruttive» le relazioni con la Corea del Nord e ha spiegato che le sfrutteranno «per dissuaderla da azioni avventate». Secondo Konstantin Kosachev, presidente della commissione parlamentare internazionale, le tensioni tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti stanno conducendo il mondo «lentamente ma inesorabilmente» verso la Terza guerra Mondiale.