Da circa un mese, Tredici (13 Reasons Why), la serie targata Netflix, ha conquistato letteralmente la critica dividendola in due fazione nette: chi la osanna in modo eccessivo e chi invece la demolisce definendola “pericolosa”. Un allarmismo, quest’ultimo, che avrebbe superato di gran lunga le lodi portando a mettere sotto accusa Tredici, ora incriminata di essere alla base di una serie di casi di suicidio e per questo vietata in una scuola del Colorado. Lo show di Netflix e che sta facendo impazzire il web è l’adattamento del romanzo di Jay Asher e segue la storia di una ragazza, studentessa delle superiori, Hannah Baker, che ha deciso di suicidarsi. Proprio la scena del suicidio, considerata così reale, ha scosso gli spettatori della serie. Le maggiori critiche che dallo scorso marzo hanno travolto Tredici, come trapela dal National Post, derivano dalla spettacolarizzazione di scene relative a stupri e suicidio e che sottolineerebbero l’aspetto “glamour” del gesto piuttosto che le problematiche esistenti alla base. Proprio a causa di ciò, all’inizio di maggio nella una scuola elementare St. Vincent di Edmonton è stato vietato anche solo di menzionare la serie. I genitori degli studenti sono stati così raggiunti da una mail nella quale l’istituto scolastico ribadiva la preoccupazione per il fenomeno e per il contenuto destinato ad un pubblico più adulto. Lo show, infatti, è incentrato su diverse scene di violenza, profanità, alcol, droga ed altre situazioni molto intense, compresa quella del suicidio. “Si prega di informare il tuo bambino che la discussione di Tredici non è permessa a scuola a causa del tema inquietante”, si legge nella mail.
Ad intervenire con maggiore preoccupazione è stato però un distretto scolastico del Colorado, costretto a prendere dei provvedimenti dopo i numerosi casi di suicidio, sette per l’esattezza, che hanno di recente coinvolto i propri studenti. Per questo, alla luce delle feroci critiche mosse nei confronti di Tredici, il distretto scolastico della Contea di Mesa Country ha deciso di rimuovere il libro da cui è tratta la serie dagli scaffali della propria biblioteca, ritenendolo responsabile dei casi di suicidio. I bibliotecari hanno accusato la scuola di censura e per tale ragione l’istituto ha dovuto fare un passo indietro. A spiegare le azioni intraprese all’agenzia AP è stato il direttore della scuola che ha asserito di aver adottato azioni cautelari almeno fino a quando non sarà accertato il legame tra il contenuto del libro e la serie. Di fatto, non ci sarebbero prove certe del collegamento tra i recenti suicidi nella scuola e il libro o la serie Tredici (13 Reasons Why).