Ci sono post che girano in queste ore su Internet e social network che dimostrano un livello di tale disgustosa disumanità che viene da chiedersi se la razza umana davvero meriti di estinguersi. Le battute sono del tipo: “Così imparano ad andare a concerti di certi cantanti”. Sono i cosiddetti troll e non possiamo farci niente, ma quando a postare è uno che mette il suo nome e cognome e fa anche il giornalista, allora davvero non si sa più dove guardare: siamo ancora umani o il cinismo contemporaneo ci ha resi bestie?



E’ il post di tale David Leavitt, un giornalista freelance di Boston che stamattina ha twittato: “L’ultima volta che ho ascoltato Ariana Grande stavo per morire anche io”. Ma come si fa a fare battute su ragazzine di 16 anni dilaniate da una bomba? Non si è fermato lì e ha postato un altro tweet: “Troppo presto?”. Immediate le reazioni, commenti in cui viene aspramente criticato tanto che finalmente quasi due ore dopo ha deciso di cancellare il post e chiedere scusa: “Mi dispiace, non avevo capito la grandezza della tragedia, faccio sempre stupide battute su quello che va per la maggiore”. Ecco quello che sono i social network: fare stupide battute su quello che non si conosce neanche per attirare l’attenzione su di sé. Le varie testate e  siti per cui il giornalista dice di collaborare hanno immediatamente smentito che Leavitt lavori per loro, o molto più semplicemente non vi lavorerà più d’ora in avanti.

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