Il mondo è ancora sotto shock per l’attentato a Manchester costato la vita a tanti giovanissimi fans di Ariana Grande. Con un tweet la popstar si è detta “devastata” già nella serata di ieri, per un evento che fuori dalla sua volontà, ovviamente, ha gettato nel cordoglio l’intera comunità internazionale. Ariana Grande ha sospeso il suo tour mondiale ed ha fatto ritorno negli Stati Uniti, in Florida, dove ad aspettarla c’era il suo fidanzato Mac Miller. Ariana Grande ha fatto immediatamente ritorno negli USA ma il suo “Dangerous Woman Tour” non è stato ancora interrotto ufficialmente. In attesa di comunicazioni certe è stata la madre della popstar, Joanne, a decidere per il ritorno in Florida anche per riprendersi dallo spavento e dal trauma subito. La tragedia è stata enorme ma il prossimo concerto di Ariana Grande, previsto sempre in Inghilterra all’O2 Arena di Londra il 25 maggio, potrebbe comunque tenersi o essere rinviato, dopo qualche giorno a casa per la cantante.



Si chiama Salman Abedi, e viene confermato ora anche dalla polizia: è l’attentatore che si è fatto saltare in aria al termine del concerto di Ariana Grande. I 22 morti alla Manchester Arena sono stati eliminati da questa vita dall’attacco con ordigno rudimentale prodotto e detonato da Abedi, un 23enne britannico di origini libiche già noto alle autorità. Secondo quanto riferito dal Telegraph, Salman Abedi è nato a Manchester nel 1994 ed è il terzo di quattro figli di una coppia di rifugiati libici scappati in Gran Bretagna durante il regime di Gheddafi: pare che il kamikaze si sia mosso da Londra verso Manchester in treno: «Un paio di mesi fa Salman ha iniziato a recitare delle preghiere islamiche ad alta voce in strada. Parlava arabo», – racconta una vicina di casa del sospetto attentatore di Manchester al Daily Mail. Tra le persone arrestate oggi dopo il blitz della polizia, ci sarebbe anche il fratello di Abedi, accusato di aver aiutato e sostenuto il ragazzo nell’odiosa strage di bambini al concerto di Ariana Grande. (agg. di Niccolò Magnani)



È stato identificato, secondo una news della Cbs, il kamikaze che ha compiuto l’attentato al concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena: avrebbe 23 anni e si chiamerebbe Salman Abedi, noto già alla polizia a tempo come sospetto appartenente alla rete islamista di Manchester. Mentre si attendono novità e conferme da parte della polizia inglese – ricordando che il premier May già questa mattina aveva confermato di conoscere l’identità del kamikaze ma di non volerlo rivelare per motivi di segretezza indagini – rimbalzano in tutto il web le parole orribili della rivista Isis “Rumiyah”, con un ultimo articolo che purtroppo riporta proprio la strategia del terrore anche verso i più piccoli e innocenti. «Uno non dovrebbe addolorarsi per l’uccisione collaterale di donne e bambini miscredenti, perché Allah ha detto: ‘Non addolorarti per i miscredenti’», si legge nel numero online del magazine legato allo Stato Islamico.



Secondo “Rumiya” bisogna realizzare che «Allah ha decretato la loro morte dalla sua esatta giustizia e grande saggezza. Il combattente deve fare il massimo per portare avanti la causa di Allah, indipendentemente dal massacro collaterale prodotto tra le masse di infedeli». Addirittura viene ricordato il “precedente” attentato di Nizza dove un massacro di vittime innocenti viene visto come un «eccellente esempio del massacro collaterale provocato durante il corso della jihad». Ecco a voi il terrorismo…  (agg. di Niccolò Magnani)

Spunta il primo nome del kamikaze che si sarebbe fatto saltare in aria nell’attentato di Manchester: si chiamerebbe Salman Abedi, 23 anni e noto alle autorità britanniche da tempo. Lo riporta pochi istanti fa la Cbs, anche se non vi sono al momento conferma ufficiali rispetto allo scoop del network Usa. Il comunicato di rivendicazione Isis parlava di ordigni e non di kamikaze, mentre ormai le indagini in Inghilterra puntano tutto su un kamikaze solitario morto nel foyer della Manchester Arena. L’attacco è stato effettuato con una bomba artigianale fatta in casa, con i testimoni che riferiscono di aver visto dadi, bulloni e chiodi appena dopo lo scoppio dell’odioso ordigno. Intanto, tra le ultimissime novità da Manchester, «In relazione all’incidente alla Manchester arena, possiamo confermare che abbiamo arrestato un 23enne a South Manchester” ha twittato la polizia». (agg. di Niccolò Magnani)

È giunta la rivendicazione ufficiale dell’Isis per l’attentato al concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena: il comunicato apparso sull’agenzia Amaq è dettagliato e rivela qualche clamorosa novità rispetto alle ultime indicazioni fornite da Scotland Yard e dalla stessa premier May. Questo non significa che bisogna prendere per oro colato ogni singola parola scritta da Amaq, come avvenuto già più volte in passato, e saranno le ulteriori indagini a stabilire l’attendibilità o meno di questa rivendicazione. Si parla di uccisione di crociati causata da «uno dei soldati del califfato è riuscito a piazzare ordigni esplosivi nel mezzo di assembramenti di crociati nella città britannica di Manchester. Questi ordigni sono esplosi al Manchester Arena, edificio destinato a ospitare eventi dissoluti, causando la morte di circa 30 crociati e il ferimento di altri 70». Con la minaccia finale sempre nella nota di Amaq, si legge «Quello che verrà dopo sarà ancora più forte e dannoso per gli adoratori della croce e i loro alleati».

La stranezza è segnalata dalla presenza di più bombe e non una sola come invece giunta la polizia inglese e poi che non ci sarebbero kamikaze che hanno preso parte all’attentato, come invece riferito dalla stessa premier May. Le indagini proseguono per comprendere se l’Isis abbia volutamente evitato di accennare al kamikaze per coprire eventuali complici e cellule presenti sul suolo di Manchester. (agg. di Niccolò Magnani)

Inghilterra sotto attacco: dopo l’esplosione a Manchester, avvenuta a margine del concerto della pop-star Ariana Grande, inizia ad arrivare la risposta dello Stato. La polizia ha infatti annunciato tramite Twitter di aver arrestato a sud di Manchester, nel quartiere di Chorlton, un uomo di 23 anni legato all’attentato che al momento ha causato 22 morti e almeno 60 feriti. Secondo quanto riportato dal corrispondente della Bbc, Danny Shaw, si attendono nuovi arresti e raid da parte dei reparti di polizia già a partire dalle prossime ore. Nel frattempo, in queste ore di grande sgomento e incertezza, sono arrivate le parole della Regina Elisabetta II, che in un comunicato si è rivolta al popolo del Regno Unito per condannare quello che ha definito come “un atto barbaro”.”L’intera nazione -ha proseguito la sovrana- è scioccata dalla morte e dalle ferite arrecate a così tante persone la notte scorsa a Manchester”.

Intanto SkyTg24 ha detto che al concerto di Ariana Grande erano presenti anche la moglie e le due figlie di Pep Guardiola, l’allenatore del Manchester City, che sono rimaste fortunatamente illese ma hanno vissuto momenti di puro terrore. (agg. di Dario D’Angelo)

In un messaggio rivolto pochi secondi fa da Downing Street alla nazione intera dopo l’attentato di Manchester, il premier inglese Theresa May – che oggi ha sospeso la Campagna Elettorale proprio dopo l’attacco terroristico – ha annunciato come purtroppo è assai probabile un altro attentato. «Il livello di allarme resta alto ed è ritenuto probabile un altro attentato terrorista», spiega il primo ministro Uk addolorata per quanto avvenuto durante il concerto di Ariana Grande alla maestosa Manchester Arena. Dopo la riunione di emergenza del gruppo Cobra – (Cabinet Office Briefing Rooms) – la May non ha nascosto la grande preoccupazione per i prossimi giorni, specie avvicinandosi la data delle Elezioni inglesi il prossimo 8 giugno.

«Un attentato codardo, disgustoso e vigliacco, perché ha colpito persone innocenti e giovani indifesi», ha dichiarato ancora la premier inglese, che ha poi riservato un importante aggiornamento, «La polizia e i servizi di sicurezza sono convinti che sia stato un unico uomo ma stanno verificando se ci sono stati complici. Ritengono anche di conoscere l’identità dell’attentatore, ma per ora non possiamo confermarla». (agg. di Niccolò Magnani)

Il mondo è sconvolto dopo l’ennesimo attentato questa volta avvenuto a Manchester in un contesto molto particolare, ovvero durante il concerto di una popstar di fama mondiale come Ariana Grande, amata da giovani e bambini, molti dei quali presenti ieri alla Manchester Arena. La musica, la politica, la comunità internazionale, tutto è sotto choc per quanto avvenuto nella tarda serata di ieri, con nessuna rivendicazione ancora arrivata dopo la bomba esplosa e infarcita di chiodi. Le vittime restano 22, ma il dato inquietante diffuso dalla polizia di Manchester poco fa è che sono almeno 8 i ragazzi dispersi dopo l’attentato all’Arena. Secondo i media locali, riportati da TgCom 24, si tratta della 17enne Chloe Rutherford, del 19enne Liam Curry, del 29enne Martyn Hett, delle scozzesi Laura MacIntyre ed Eilidh MacLeod, di Courtney Boyle e Philip Tron, e della 15enne Olivia Campbell.

Una voce come tante disperate in queste ore è la mamma di Olivia, che non trova più sua figlia da ore: era al concerto con un amico, Adam, rintracciato questa notte in ospedale, ma lei è sparita. «l’ultima volta che l’ho sentita erano le 20.30. Era al concerto, mi ha detto che si stava divertendo molto e mi ha ringraziato per averla lasciata andare», scriveva la ragazzina poco prima dell’esplosione. (agg. di Niccolò Magnani)

https://twitter.com/gmpolice/status/866786909544230912/photo/1