Papa Francesco ha scelto proprio Gualtiero Bassetti come nuovo Presidente della Cei, elevando dunque così la sua grande stima per il cardinale e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, confermata già con la ri-nomina nella città nonostante il limite di età. Lo ha annunciato poco fa il presidente uscente all’Assemblea Generale Cei, Card. Angelo Bagnasco: con questa scelta la Conferenza e lo stesso Vaticano puntano dritto ai temi e le sfide della contemporaneità tra società e Chiesa, primo tra tutti la migrazione e immigrazione e l’assoluta povertà di molte realtà italiane. Nelle meditazioni per la Via Crucis che Papa Francesco aveva affidato nel 2016 proprio al Cardinal Gualtiero Bassetti, il neo presidente Cei definiva i migranti come i “crocifissi della storia, chi arriva in Europa sulle carrette del mare, colore che pensano di non avere più dignità perché hanno perso il lavoro”.



Una sofferenza continua, famiglie spezzate e un’evidente vicinanza al corso bergogliano su accoglienza e carità: «Ero ad amministrare le Cresime. Una donna venne in sacrestia per dare l’annuncio. Io non le credei e la trattai male. Mi comportai come gli Apostoli all’annuncio della Resurrezione di Gesù da parte delle donne», racconta Bassetti quando è stato nominato Cardinale da Papa Francesco. Quell’umiltà di riconoscere il proprio limite che sarà necessario per accettare un incarico così importante e gravoso alla guida dei vescovi italiani.



Gualtiero Bassetti, come avevamo anticipato, è il candidato più probabile per essere il nuovo presidente Cei: ora arriva anche la conferma ufficiale dall’Assemblea Generale Cei, visto che l’arcivescovo di Perugia è risultato il primo votato nella terna di nomi ora consegnata a Papa Francesco per la nomina e scelta finale. I vescovi italiani hanno votato per 134 volte Bassetti, mentre gli altri due nomi sono risultati Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, e Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento. Il porporato di Perugia è però in pole position e non solo per i voti già ottenuti: è considerato il “preferito” di Bergoglio che gli ha appena rinnovato la guida della città umbra nonostante i raggiunti limiti di età. Viene considerata scontata la ratifica dell’indicazione dell’assemblea dei vescovi, nonostante la battuta fatta ieri da Papa Francesco – “potrei anche cambiare idea e non nominare nessuno della terna” -.



Vescovo importante negli ultimi anni di Chiesa Italiana, ha spesso preso forte posizione su molti temi, non solo politici: «Anche se il presente assume le sembianze fosche degli attentati terroristici o dei ritratti sfigurati dei rifugiati che fuggono dalle loro case – ha scritto in un editoriale tempo fa Gualtiero Bassetti – occorre avere la fede e il coraggio di non aver paura del futuro. Perché chi ha paura non ha futuro». Si attende ora la nomina del Papa che potrebbe arrivare già nelle prossime ore.

Lunedì prossimo 22 maggio 2017 prenderà il via la Assemblea generale della Cei in Vaticano dove per la prima volta nella storia i Vescovi italiani voteranno la terna di nomi che poi Papa Francesco riceverà per poter eleggere il nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il successore di Angelo Bagnasco. Tra i vari nomi che circolano negli ambienti vaticani da mesi e che potrebbero rientrare in quella terna non può non essere considerato come possibile candidato Gualtiero Bassetti, Cardinale e Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, da poco riconfermato con grande fiducia da Papa Francesco nonostante i 75 anni e la raggiunta età pensionabile per il regolamento statutario della Chiesa Italiana. «E’ vero il Papa mi ha prorogato», ha raccontato lo scorso aprile direttamente all’Ansa, pieno di gioia per ricevere la continuazione dell’incarico presso la Diocesi di Perugia in piena cristi post-ricostruzione per il terremoto degli ultimi mesi.

Apprezzato per lo stile semplice e le aperture pastorali, Bassetti è stato nominato Cardinale da Bergoglio nel 2014 ed è successivamente stato eletto anche vicepresidente della Cei alle spalle di Angelo Bagnasco. Monsignor Gualtiero Bassetti, è nato 71 anni fa a Popolano, località di Marradi, in provincia di Firenze, ma nella diocesi di Faenza-Modigliana; l’ultimo arcivescovo cardinale prima di Bassetti in quella Perugia fu un “certo” Leone XIII che con l’incredibile riforma della Rerum Novarum formulò i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa e in qualche modo rivoluzionò nell’Ottocento la storia della Chiesa italiana e mondiale. Un buon auspicio per un Vescovo molto apprezzato da Papa Francesco e che potrebbe rappresentare il primo Presidente “innovatore” anche per il prossimo corso della Chiesa italiana. 

Monsignor Gualtiero Bassetti è un pastore molto sensibile alle problematiche sociali, in particolare al mondo del lavoro e al ceto meno abbiente, e anche per questo motivo ha ottenuto l’immediata fiducia e stima di Papa Francesco. Da poco è stato confermato alla guida della Diocesi di Perugia ma in molti hanno colto la volontà di Bergoglio di riaffermarlo e non “pensionarlo” proprio per una possibile nomina all’interno della Terna che vedrà i candidati ufficiali alla Presidenza Cei. La stima di Papa Francesco arriva alla profonde vedute sul piano dottrinale, sociale e “riformatore”: a Bassetti il Pontefice ha anche affidato le meditazioni della Via Crucis al Colosseo lo scorso anno, ed è stato scelto al posto di Bagnasco tra i membri della Congregazione per i Vescovi, dove si scelgono assieme al Papa in prelati futuri in Italia.

In molti ritengono che proprio la scelta di Bassetti, nonostante l’età non certo giovanissima – appena compiuti i 75 anni – possa andare verso ulteriori cambiamenti e rinnovamenti che il Santo Padre ha in mente per la prelatura italiana, negli ultimi anni non sempre in perfetta sintonia con il Vaticano. L’attuale e uscente Presidente della Cei ovviamente non si è espresso su particolari nomi e nomine, ma ha affermato in una intervista a Faro di Roma, «Non conosco il futuro e non so se più avanti cambieremo ancora lo statuto della Cei e un domani il presidente sarà eletto. Il Papa ci aveva detto fate voi e noi abbiamo chiesto di eleggere una terna lasciando a lui la decisione finale. Questo perché il vescovo di Roma sarebbe il presidente naturale della Cei e la terna salvaguarda la peculiarità del Papa e anche l’aiuto dei vescovi che scelgono i tre che considerano più adatti a questo ruolo».