Gli ambientalisti della Lombardia scendono in campo per la Sensibilità Chimica Multipla. Una rara sindrome che non permette a chi ne soffre un normale contatto con l’ambiente circostante, a causa dell’ipersensibilità a vernici, profumi, saponi e detersivi, medicinali e qualsiasi cosa possa aver avuto un trattamento chimico o industriale per la sua realizzazione. Le persone che soffrono di Sensibilità Chimica Multipla non possono condurre una vita normale, tuttavia non c’è una regolamentazione da parte del Ministero della Sanità che non riconosce neppure la Sindrome come una vera e propria patologia, con la medicina che spesso derubrica i sintomi come psicosomatici. Imma Lascialfari, presidentessa del Coordinamenti dei Comitati Ambientalisti della Lombardia, si è appellata al Ministro della Sanità Lorenzin, affinché la Sensibilità Chimica Multipla venga trattata come una vera e propria patologia come avviene negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove vanno a curarsi spesso le persone che ne soffrono.



Alla Sensibilità Chimica Multipla dedicarono un servizio Le Iene alcuni mesi fa, mettendo in luce la vita difficilissima delle persone che ne soffrono e che non possono venire a contatto con nessun tipo di sostanza non naturale. Per alcuni malati è persino intollerabile respirare l’aria comune intrisa di smog e sostanze chimiche, spesso devono vivere confinati in casa circondati di materiali ipoallergenici e spesso non possono neanche recarsi in ospedale, ed hanno quindi bisogno di un’assistenza domiciliare che in Italia non viene assolutamente garantita. Da qui l’appello al Ministro Lorenzin: nel servizio televisivo Le Iene mostrano come all’estero la Sensibilità Chimica Multipla venga equiparata in tutto e per tutto ad una patologia invalidante, e le cure permettono ai malati di ottenere dei progressi, come accaduto a una donna italiana che ha potuto ricominciare a vivere quasi normalmente, almeno tra le mura di casa, dopo mesi di letto e la paura di una fine ormai incombente 

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