Si è trattata di una vera e propria esecuzione, quella eseguita ieri ai danni dei due coniugi di San Severo, freddati da due sicari. Stando alle novità emerse dal portale FoggiaToday.it, le due vittime sarebbero state colte alla sprovvista senza quindi avere il tempo di scappare o evitare di essere colpiti dai colpi di pistola. Alcuni pregiudicati del posto ieri sera sono stati sottoposti al test dello stub e a varie perquisizioni, mentre sarebbero state oltre dieci persone tra parenti e amici delle vittime. A tal proposito, si apprende che a sfuggire miracolosamente al duplice omicidio sarebbe stata la madre della moglie uccisa e che, al momento dell’ingresso dei killer si sarebbe rifugiata nel retro della profumeria gestita dalle vittime. Probabilmente i due sicari non si sarebbero neppure accorti della sua presenza. Pur essendo una testimone oculare, di fatto la donna, al momento ancora sotto shock, non avrebbe saputo fornire informazioni utili agli inquirenti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Sono emerse oggi le prime importanti novità sul terribile duplice omicidio che si è consumato nelle passate ore a San Severo, nel Foggiano. Le vittime, i coniugi Nicola Salvatore e Isabella Rotondo, quasi certamente al centro di una vendetta per via di un altro omicidio consumatosi nei mesi scorsi e che ha visto a parti inverse il figlio della coppia uccisa, presunto autore del delitto di un coetaneo. Sono stati sei i colpi di pistola calibro 9 esplosi nei confronti dei coniugi, di cui cinque andati a segno. E’ quanto rivela FoggiaToday.it sottolineando come le due vittime non avrebbero avuto scampo. Tra i colpi esplosi, anche il cosiddetto “colpo di grazia”, riservato a Salvatore, noto in città con l’appellativo di “Nicolino dieci e dieci” per il suo modo di camminare. L’uomo però, era noto anche alle forze dell’ordine in quanto ritenuto un soggetto di spicco della criminalità di San Severo. Il 56enne è stato colpito al capo, con l’intento dei sicari di sfigurargli il volto, mentre la moglie è stata colpita al torace da parte dei due sicari, come testimoniato dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Gli assassini, a bordo di una modo e con casco integrale, dopo il duplice omicidio si sono dileguati velocemente. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Continua ad essere battuta la pista dell’omicidio per vendetta a San Severo, la cittadina in provincia di Bari sotto shock dopo l’uccisione dei coniugi Nicola Salvatore e Isabella Rotondo, freddati all’interno della loro profumeria. San Severo è sotto shock per l’appunto a causa di quella che sembra essere una vera e propria faida, con i due coniugi che erano genitori dell’assassino del giovane Mario Morelli, a sua volta assassinato dopo una lite a causa di una ragazza. A San Severo gli ultimi giorni del mese di maggio sono sempre estremamente importanti per lo svolgimento della festa di Maria del Santo Soccorso, ma la gioia per l’appuntamento è stata del tutto soffocata dal tragico evento. Che se confermata l’ipotesi della vendetta trasversale, rischia di scatenare una scia di sangue ancor più lunga e dolorosa. Don Nico D’Amicis e Don Andrea Pupilla, della Caritas Diocesana Sanseverese, hanno lanciato un appello ai concittadini affinché lo sdegno della città lasci spazio alla serenità e alla speranza, e non ad altro dolore in una San Severo già sconvolta dall’uccisione dei due coniugi. (agg. di Fabio Belli)



Sul duplice omicidio che si è consumato nel Foggiano, precisamente a San Severo a scapito di marito e moglie, probabilmente uccisi per una vendetta, sono in corso le indagini da parte della Direzione distrettuale antimafia di Bari. Il motivo della presa in carico dell’inchiesta da parte dell’Antimafia sarebbe giustificato proprio dal possibile collegamento tra l’assassinio dei coniugi e la morte dei un 16enne. Quest’ultimo delitto sarebbe stato realizzato proprio dal figlio minore, coetaneo della vittima, della coppia uccisa oggi. Un omicidio avvenuto nei mesi scorsi e in seguito al quale il padre del giovane presunto assassino era già stato vittima di un tentativo di agguato, lo scorso dicembre, mentre si trovava in auto con un amico. A seguire l’inchiesta sono il procuratore capo Giuseppe Volpe e il sostituto di turno della Dda Lidia Giorgio, giunti sul luogo del delitto a San Severo e che coordineranno le indagini insieme agli uomini della Squadra Mobile di Foggia.

Ancora una giornata di sangue, oggi, a San Severo in provincia di Foggia, teatro di un terribile duplice omicidio. Le vittime sono due coniugi gestori di una profumeria a Porta San Marco, freddati con alcuni colpi di mitraglietta. A darne notizia è il quotidiano Corriere.it, che rivela come questo nuovo fatto di cronaca, stando ad alcune indiscrezioni, possa essere drammaticamente collegato ad un altro fatto di sangue avvenuto nella medesima città qualche mese fa. Il marito ucciso, infatti, oltre ad essere noto alle forze dell’ordine è anche il padre di un 17enne che lo scorso ottobre finì in carcere con l’accusa di omicidio di un coetaneo, Mario Morelli. Un delitto avvenuto dopo una lite per una ragazza e che ora sarebbe stato vendicato dopo un precedente tentativo fallito. Lo scorso dicembre, infatti, l’uomo oggi ucciso scampò ad un agguato. Sul duplice omicidio di oggi sono in corso le indagini da parte della Polizia che proprio nelle scorse settimane è stata vittima a sua volta il colpo di pistola esploso contro due sue camionette. Una situazione drammaticamente pericolosa, quella che si respira a San Severo e che ha richiesto un vertice, in programma nei prossimi giorni, finalizzato a fare il punto sull’attività di prevenzione e repressione dopo gli ultimi fatti di cronaca.

A commentare il nuovo fatto di sangue, avvenuto in pieno giorno nella zona centrale della città, è stato anche il sindaco di San Severo, l’avvocato Francesco Miglio: “Dobbiamo purtroppo constatare che la delinquenza non si ferma davanti a nulla”. Il primo cittadino, dopo il duplice omicidio, non può ignorare l’allarme criminalità ed ha già annunciato di aver contattato il prefetto Morcone, capo di Gabinetto del ministro dell’interno Minniti al fine di chiedere un incontro con il ministro e l’istituzione del reparto Prevenzione Crimine e della Direzione Investigativa Antimafia, oltre al potenziamento degli organici delle Forze di Polizia. Modalità, luogo e ora in cui si è consumato il duplice delitto dei due coniugi, forse vittime di una vendetta, ha allarmato ulteriormente San Severo che chiede a gran voce l’adozione di “provvedimenti immediati e mirati”. Già in passato, per attirare le attenzioni delle istituzioni sulla malavita presente a San Severo, il sindaco si era sottoposto allo sciopero della fame.