Dopo gli ultimi fatti di terrorismo commessi a Manchester, la paura di un imminente attacco chimico da parte dell’Isis nel resto d’Europa resta altissima. E’ quanto emerso dalle parole di Ahmet Uzumcu, direttore generale dell’Opac, il quale in una intervista all’agenzia di stampa Ansa ha rivelato il risultato di alcune indagini condotte in Iraq e Siria. Da ciò sarebbe emerso come l’Isis non solo sarebbe in grado di produrre ma anche di utilizzare gas mostarda sebbene abbia impiegato sostanze di bassa qualità e rudimentali. “I foreign fighters che combattono con l’Isis potrebbero tornare nei loro paesi d’origine, in Europa o altrove, e tentare di usare questo tipo di armi”: è questo l’inquietante allarme lanciato dal direttore dell’Opac, giunto a Roma in occasione delle celebrazioni del 20esimo anniversario della Convenzione sulle armi chimiche. Il rischio messo in evidenza, a detta di Uzumcu, sarebbe già stato preso in seria considerazione da molti Paesi e tutti dovrebbero tenerne conto. Il diplomatico turco ha anche ha anche rivelato quella che potrebbe essere una possibile soluzione di fronte a questo clima di forte rischio: “L’unico modo di prevenire questo tipo di attacchi è rafforzare la cooperazione internazionale e l’attività delle agenzie di sicurezza”, ha commentato. In questo modo, infatti, sarebbe possibile scoprire eventuali pianificazioni di attacchi terroristici e bloccarli in tempo.
Alcuni obiettivi sarebbero già stati raggiunti dall’Organizzazione, come l’eliminazione delle armi chimiche degli Stati parte e che potrebbe concludersi nei prossimi 5-6 anni. Ora però, la priorità è rappresentata dalla prevenzione. Una delle preoccupazioni per stati membri e per la comunità internazionale è ora rappresentata dalla consapevolezza che l’Isis sia in gradi di produrre ed usare armi chimiche: “Abbiamo visto in Siria e Iraq l’utilizzo di sostanze chimiche come armi, come il gas cloro, o di armi chimiche vere e proprie, come recentemente il sarin”, ha aggiunto il direttore generale dell’Opac. Nel caso in cui dovesse verificarsi un attentato da parte dell’Isis con armi chimiche, Uzumcu ha garantito l’assistenza da parte dell’Opac al fine di gestire nel migliore dei modi le conseguenze: “A questo proposito abbiamo istituito una missione di risposta rapida, che potrebbe essere dispiegata nell’immediato per assistere quei Paesi che potrebbero ritrovarsi sotto attacco chimico”, ha concluso.