Il caso di Angela Celentano, la bambina scomparsa misteriosamente oltre vent’anni fa mentre si trovava in vacanza con la famiglia sul Monte Faito, è tornato di recente alla ribalta dopo un importante colpo di scena. Nelle passate settimane, infatti, si è spenta del tutto la speranza della famiglia Celentano in merito alla pista messicana, sulla quale si è incentrata l’attenzione degli inquirenti italiani e non solo per diversi anni. Non ci sarebbe nessuna Celeste Ruiz, o meglio, la ragazza della foto che per anni ha fatto il giro del mondo, in realtà sarebbe Brissia, psicologa di origine messicana ma residente in Francia, la quale ha smentito di essere lei Celeste, quindi Angela Celentano e ha rivelato di non avere nulla a che fare con questa triste vicenda che ancora oggi appassiona e commuove l’Italia intera. Le indagini, dunque, sono ripartite da zero, esattamente dal giorno della scomparsa della bimba di tre anni, in merito alla quale i due genitori, Maria e Catello non smettono di sperare che possa essere ancora viva. Tutto, dunque, riparte dalle testimonianze emerse nei primi attimini successivi alla sparizione di Angela.



Intanto, nella puntata di ieri di Chi l’ha visto, la trasmissione di Rai3 ha riacceso i riflettori sul giallo ponendo l’accento su una misteriosa telefonata che raggiunse i Celentano esattamente nove giorni dopo la scomparsa di Angela sul Monte Faito. Si tratta di un audio che fa venire i brividi: a rispondere è il papà della bimba mentre dall’altra parte della cornetta non replica nessuno. Inevitabile però, non udire strane voci in sottofondo, anche se è complicato per non dire impossibile, comprenderne il contenuto della conversazione. Ciò che però lascia interdetti sono gli altri rumori che si accavallano alle voci incomprensibili, ovvero il pianto di un bambino, o di una bambina. Il primo pensiero, inevitabilmente va ad Angela Celentano della quale i genitori non hanno sue notizie da oltre una settimana. E’ lei a piangere? Maria e Catello Celentano intanto non si arrendono e a distanza di 20 anni rinnovano l’appello affinché chiunque sappia qualcosa possa parlare con gli inquirenti permettendo alla famiglia di poter riabbracciare la loro “bambina”, diventata ormai una donna.



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