Il 75enne Gualtiero Bassetti è dunque il nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Un quinquennio che si prospetta intenso che un religioso che è sempre stato molto vicino al mondo del lavoro, con l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve che ha trascorso molti anni come Vescovo nella sua terra natale, la toscana, quando nel 1994 fu nominato Vescovo di Massa Marittima e Piombino. Di lui racconta sempre che il padre lo vedeva fabbricante di biciclette, “biciclettaio” detto nell’uso comune, almeno fino al suo ingresso al Seminario Maggiore di Firenze. La scelta di Papa Francesco nei suoi confronti è coerente con una storia che ha visto il Cardinal Bassetti sempre molto legato ai temi della povertà e della carità, assolutamente prioritari da quando Bergoglio è salito al Soglio Pontificio. A capo della Cei, Gualtiero Bassetti dovrà ora occuparsi in prima linea di questi temi e di un altro aspetto per il quale è sempre stato molto attento e all’avanguardia, il dialogo con le altre confessioni cristiane. (agg. di Fabio Belli)



Con Gualtiero Bassetti alla guida di questa ultima giornata si chiude la 70esima Assemblea Generale della Cei, dopo l’elezione confermata ieri da Papa Francesco per il Cardinale e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Alle ore 13.30 si terrà anche la conferenza stampa finale dell’Assemblea Cei, sempre nell’aula Paolo Vi e sarà il primo incontro pubblico per il neo presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Ieri dopo aver saputo della nomina ufficiale, Bassetti ha raccontato davanti ai colleghi vescovi: «La scelta di papa Francesco di affidarmi questa responsabilità al crepuscolo della mia vita è il segno che crede nella capacità dei vecchi di sognare».



Una costante vicinanza al problema sociale dei poveri, dei migranti, delle famiglie e di tutte quelle realtà che hanno bisogno di (re)incontrare il volto buono di Dio e della Chiesa: per questo Bergoglio lo ha scelto e da questo partirà nel suo “piano d’azione”.

«Il Papa ci ha raccomandato di condividere tempo, ascolto, creatività e consolazione. È quello che cercheremo di fare insieme. ‘Vivete la collegialità’, ci ha detto, ‘camminate insieme’: è questa la cifra che ci permette di interpretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio». Non ci sono veri e propri programmi però, almeno come affermato dallo stesso Gualtiero Bassetti (75anni e di origine fiorentine) che ha preferito lasciare tutto all’improvvisazione, in pieno stile bergogliano: «Sono vescovo da 23 anni e con molti di voi già ci conosciamo. Non ho programmi preconfezionati da offrire. Nella mia vita sempre stato improvvisatore». 



Con la chiusura dell’Assemblea Generale della Cei si apre una nuova era improntata dalla scelta di Papa Francesco per il nuovo presidente e capo dei vescovi italiani, quel Gualtiero Bassetti più attento alla disputa sociale piuttosto che a quella politica e dottrinale: l’intera Chiesa ieri ha voluto salutare il suo nuovo responsabile, a partire proprio dalla sede della sua diocesi dove è appena stato riconfermato alla guida proprio da Bergoglio. «Siamo grati a papa Francesco per la nomina del nostro cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti a presidente della Cei, perché conferma la stima e la fiducia riposte sul nostro pastore; siamo anche consapevoli che, chiamandolo a maggiori responsabilità di servizio nella Chiesa italiana, chiede alla nostra Diocesi un ulteriore impegno nel sostenerlo e nel testimoniare insieme a lui la scelta di una Chiesa “in uscita”, accogliente verso tutti e capace di condividere con tutti il dono della fede».

Sono tantissime le sigle e l’associazionismo cattolico che hanno voluto sostenere il nuovo corso della Cei, salutando il prezioso lavoro di Bagnasco e accogliendo il neo presidente Bassetti: «Questo stile pastorale, opposto alla cultura dello scarto saprà prestare attenzione alle gestanti in difficoltà, alle vite minacciate dei nascituri, dei gravi disabili, degli anziani e dei morenti, continuando l’azione del suo predecessore per la prevenzione dell’aborto attraverso le politiche familiari e per la difesa dalla vita al tramonto contro ogni tentazione eutanasica», si legge in una lunga nota del Movimento per la Vita.