La paura di una imminente Terza Guerra Mondiale è rientrata anche nei temi centrali dell’incontro avuto con il presidente Usa, Donald Trump, al quale ha preso parte anche il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. E’ quanto riferito dallo stesso all’agenzia di stampa Ansa, alla quale ha definito “positivo” l’incontro avuto in quanto avrebbe contribuito a diradare le preoccupazioni che l’Europa aveva coltivato nei confronti di Trump: “Non è il Trump della campagna elettorale quello che abbiamo visto”, ha detto Tajani. All’incontro hanno preso parte anche i presidenti di Commissione Ue e Consiglio europeo, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk e l’Alto rappresentante Federica Mogherini ed avrebbe contribuito a rafforzare i rapporti tra Usa e Unione Europea. Per Tajani, gli Stati Uniti rappresentano un “paese amico” in quanto “dobbiamo ricordarci anche quello che gli americani hanno fatto per la nostra libertà difendendoci dalle due grandi dittature del secolo passato”. Ora però si parla sempre più concretamente di un imminente terzo conflitto mondiale, argomento affrontato nell’ambito dell’incontro. Tra i temi trattati, oltre al comune impegno contro il terrorismo e ai militanti dell’Isis, si è dato spazio anche alla “stabilità in Medio Oriente”, così come alla “comune preoccupazione per la situazione nella Corea del Nord e la sua corsa agli armamenti”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Se entra anche Israele nel complesso scacchiere da terza guerra mondiale in Corea del Nord, significa che ha sempre più bisogno la diplomazia della Chiesa a parlare in continuazione con grande timore e preoccupazione di “terza guerra mondiale a pezzetti”. Come riporta l’AgenziaNova svizzera, la Corea del Sud stante la continua minaccia del regime di Pyongyang ai propri confini ha deciso di chiedere sostegno non solo all’alleato storico Usa ma anche al governo di Tel Aviv. L’Agenzia per l’acquisizione degli armamenti del ministero della Difesa della Corea del Sud (Dapa) ha fatto sapere di aver richiesto sostegno tecnologico da Israele per lo sviluppo del sistema radar avanzato per il caccia di nuova generazione KF-X. Secondo quanto riferito dalla stessa agenzia che fa capo al Governo di Moon Jae-in, «Si tratta di un supporto tecnologico legato al test di funzionamento di un prototipo, non dello sviluppo».



Le mosse proseguono e ad ampio raggio di fronte alle continue minacce della Nord Corea e alla mancanza finora di una vera riuscita della diplomazia di Onu, Russia e degli stessi Usa. I timori per uno scontro mondiale, con anche ovviamente deflagrazioni nucleari, spaventano Seul anche per questo motivo ha richiesto con forza l’intervento della diplomazia vaticana tramite Papa Francesco, come avvenuto ad esempio nel recente passato tra Cuba e Usa.

È una sorta di triangolo “perverso” direbbe il grande filosofo e antropologo francese René Girard: tra Russia, Usa e Corea del Nord, i rapporti e la situazione diplomatica vede ogni giorni sottili fili di dialogo e forti tensioni scoppiare, con il timore sempre sullo sfondo di una possibile terza guerra mondiale da evitare a tutti i costi. È di oggi l’ultimo avvertimento di Pyongyang contro la Casa Bianca, proprio nel giorno in cui Papa Francesco ha invitato Trump ad un maggiore sforzo per il dialogo e il negoziato anche per la grave situazione coreana. «Gli USA — recita il comunicato diffuso dall’agenzia statale del regime KCNA— con l’aiuto dei loro scagnozzi stanno tentando di interrompere la cooperazione economica tra la Corea del Nord e la Russia, e soffocare l’economia nordcoreana».



L’accusa del ministero degli Esteri di Kim Jong-un arriva diretta contro gli Stati Uniti, dopo il tentativo di intralciare con sanzioni ulteriori tutti quei Paesi che cooperano e commerciano con i pericolosi vicini della Nord Corea. Il ministero ha sottolineato che il collegamento marittimo tra i due paesi fa parte della cooperazione economica tra Pyongyang e Russia, riporta questa mattina il portale Sputnik.news.