Un attentato contro l’Egitto, contro i cristiani copti, contro i bambini e di fatto contro l’intera umanità: questo il senso del messaggio lanciato dall’Unione Europea dopo la strage compiuta da un commando di dieci finti militari che hanno sparato su un bus di bimbi cristiani a 250 km da Il Cairo. «Quando le comunità religiose vengono attaccate, tutte le comunità, l’intera umanità viene attaccata. La libertà di culto ed il diritto di pregare in sicurezza sono diritti umani fondamentali e chiunque li violi commette un crimine contro l’umanità», denuncia il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna. «Come Unione europea rinnoviamo il nostro sostegno alle autorità e al popolo d’Egitto nella lotta al terrorismo e ci attendiamo che i responsabili dell’attacco siano portati davanti alla giustizia e processati», riporta l’Ansa. Sono tanti i bimbi feriti che sono ora orfani visto che sul pullman erano presenti, pare, molte famiglie. 35 le vittime, i cui molti bambini che ancora non sono stati identificati: dopo la strage si è “aperto” una nuova fase di emergenza nazionale, invocata dal presidente Al Sisi.



Dei 35 morti (ma alcuni parlano anche di 28 vittime) nell’attentato contro i cristiani copti, quasi tutti sono bambini: l’annuncio shock arriva dal governatore della città di Minya, il generale Essam Bedewi, che in un comunicato dopo l’attacco armato contro il bus di cristiani copti diretti verso un monastero annuncia «L’attacco ha colpito ogni egiziano senza distinzione di religione, la maggior parte dei morti sono bambini originari di Beni Suef, nell’Alto Egitto». Sono probabilmente 10 i terroristi entrati in azione, con 15 i feriti compiuti e forse 35 i morti, ma i dati sono ancora provvisori perché ci sono molti feriti gravissimi nei vari ospedali della zona. Secondo la stampa egiziana, sull’autobus viaggiavano circa 40 bambini ed un accompagnatore, un religioso. Il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano ha espresso immenso dolore e ferma condanna per il vile attacco: “Desidero manifestare profondo cordoglio ai familiari delle vittime, al popolo egiziano e alla Chiesa copta. L’Italia condanna con fermezza ogni atto di violenza e ribadisce il suo deciso impegno nella lotta comune contro il terrorismo».



Un orrore continuo quello che gli egiziani copti sono costretti a subire da anni ormai: l’attentato di oggi vede salire il numero di vittime a 35, con i feriti che son molti di più e con un Paese di nuovo in ginocchio per l’ennesimo attacco terroristico contro vittime civili e inermi. Ancora non è stato individuato né identificato il commando armato che ha sparato all’impazzata salendo sul bus diretto ad un monastero cristiano della zona di Minya: secondo quanto scritto da un testimone su Twitter, uno degli assalitori ha anche filmato il massacro mentre sparavano sulla folla a caso. Tra le vittime molti bambini e giovanissimi, con il bilancio delle vittime purtroppo ancora in aggiornamento dopo i 35 identificati. Lo Stato si è mosso, con il presidente egiziano Abdul Fattah al-Sisi che ha dichiarato lo stato di emergenza e ha convocato una riunione con i responsabili della Sicurezza, mentre l’esercito ha tentato di bloccare tutti gli accessi alla città di Minya dove è avvenuto l’attentato.



Arrivano importanti novità sull’attentato compiuto contro i cristiani copti nella città di Minya: a differenza di quanto lanciato nelle primissime agenzie di stampa della Bbc dopo l’attacco terroristico, non si tratterebbe di una bomba a bordo dell’autobus bensì di un attacco armato di almeno dieci uomini che indossavano divise militari. Come riportano i media locali in questi minuti, gli assalitori hanno bloccato il bus e sono saliti a bordo iniziando a sparare mentre addirittura uno di loro filmava l’attacco. L’orrendo attacco nei prossimi minuti fornirà a breve altri aggiornamenti, per capire chi e come sia stato possibile che agisse in questo modo: non ci sono state rivendicazioni di qualche gruppo terrosistico islamista ma è molto probabile a questo punto, vista la dinamica, che si tratti di un attacco voluto e organizzato contro l’inerme popolazione copta della provincia de Il Cairo.

Grave attentato in Egitto ancora una volta ai cristiani copti a circa 250 km sud dalla capitale Il Cairo: colpito con un’autobomba un bus di cristiani egiziani, sempre più pesantemente nel mirino degli islamisti fondamentalisti che mirano a decostruire l’unità nazionale e la lieve ma esistente pace tra i cristiani e i musulmani d’Egitto (come testimoniato dal recente viaggio del Papa a Il Cairo). I media locali riportano il gravissimo bilancio di quest’ultimo attentato avvenuto nella città di Minya: sono almeno 25 le persone morte e altrettante quelle ferite, tutti cristiani copti che stavano viaggiando su quell’autobus nella città dove vive una numerosa comunità copta tra le più antiche. Stando a quanto riportano Bbc e media locali, il bus era diretto al monastero di Anba Samuel, non distante dalla città: il governatore della provincia ha inoltre riferito poco fa che i morti accertati sono 25 mentre i feriti e i tanti corpi ancora sul mezzo dove è esplosa l’autobomba non sono ancora identificati.

Il terrore torna in Egitto ancora una volta contro i cristiani copti come quell’ultima tragica doppia azione terroristica il giorno della Domenica delle Palme: un primo attentato a Tanta, alle porte del Cairo, con una bomba in una Chiesa che compì 27 morti e 78 feriti. Poi un secondo, ancora più pericoloso per la presenza del patriarca della Chiesa Copta egizana Tawadros II: il bilancio era stato di 17 morti e 48 feriti. La morte ancora non si ferma e la strage non finisce…