A La Vita in diretta si è dato spazio oggi alla storia di Don Giorgio, il prete aggredito a Reggio Calabria, secondo gli inquirenti da parte di un ragazzino. Dopo l’intervento della madre, con le sue dure parole rivolte ieri nel corso di un collegamento con Pomeriggio 5, oggi l’inviato del programma di Rai 1 ha voluto raccogliere le testimonianze dei cittadini e dei parrocchiani, in un quartiere definito sotto certi aspetti “la Scampia di Reggio Calabria”. Il clima è tesissimo, la gente ha paura anche solo a parlare, però dicono: “Don Giorgio cercava di portare aiuto”. La trasmissione ha poi intervistato un parrocchiano che ha riassunto l’idea che c’è attorno al lavoro del parroco reo solo di dire la verità in un territorio dove vige la ‘ndrangheta. “E’ una persona meravigliosa, è un padre” dice l’uomo intervistato. L’aggressione, a sua detta, sarebbe nata dalla “mancanza di agenti e dal poco confronto”, denunciando la sensazione di non sentirsi protetti. “Sono ragazzi che la mamma ieri si è permessa di dire che lui ha alzato prima le mani. Ma lui è un padre innanzitutto, lui non è un manesco, come si permette a dire queste cose?!”, ha commentato il parrocchiano, mentre la madre del presunto aggressore nega assolutamente il coinvolgimento del figlio parlando di “montatura.



Eppure, il prete avrebbe di fatto riportato diversi danni fisici. “Definire una montatura mi pare assurdo”, ha commentato il medico che ha in cura Don Giorgio per il suo ematoma cerebrale importante per il quale è stato sottoposto a intervento chirurgico molto delicato. Ora il presunto aggressore si trova ancora in stato di fermo in attesa della convalida che potrebbe giungere già in serata. Alla domanda sul motivo di questa aggressione, il parrocchiano ha infine fornito una spiegazione condivisa da molti: “Dà fastidio perché dice la verità”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



A due giorni di distanza dall’aggressione a don Giorgio Costantino, avvenuta a Reggio Calabria, emergono altri particolari riguardo all’episodio. A riferirli è la madre del ragazzo che avrebbe sferrato il pugno verso il prete 74enne, quest’ultimo finito in coma ed operato al cervello dai medici dell’ospedale Riuniti sull’ematoma cerebrale riportato in seguito all’episodio. Secondo Pasqualina Gattuso, la madre di Giacomo Gattuso, intervenuta a Pomeriggio 5, il figlio avrebbe reagito a delle provocazioni fatte dal prete e ad un pugno che avrebbe sferrato per primo don Giorgio Costantino. Pasqualina lancia un appello diretto a Barbara d’Urso, chiedendole di “Richiedere le telecamere di sorveglianza, così ti potrai rendere conto di chi è stato il primo ad aggredire”.



Il pugno che ha mandato in coma l’anziano monsignore sarebbe stato quindi dovuto ad una reazione del giovane, che in quel momento si trovava all’interno della proprietà della parrocchia con un gruppo di amici. Il giovane è stato in seguito posto in stato di fermo con l’accusa di tentato omicidio aggravato. La madre di Giacomo sottolinea tuttavia che le telecamere presenti sulla scena del crimine non mostrerebbero con chiarezza quali dei ragazzi sia il reale aggressore e che quindi Giacomo sia un capro espiatorio. La donna crede di conoscere molto bene il figlio e che non sia un carnefice, come è stato dipinto dai media. “Mi auguro che ci sia la mano divina”, continua la donna e sottolinea inoltre quanto riportato anche da La Repubblica, ovvero che don Giorgio Costantino è uscito dal coma in seguito all’operazione subita. A questo aggiunge anche che il coma è stato provocato dai medici per consentire un recupero ottimale ed affrontare le cura necessarie. Clicca qui per rivedere il servizio di Pomeriggio 5