La guerra diplomatica dopo l’attentato di Manchester avvenuta tra Gran Bretagna e Stati Uniti è durata un giorno e mezzo: complice forse gli incontri ravvicinati delle ultime ore di May e Trump alla Nato e al G7, i due Paesi provano a ricucire dopo la fuga di notizie e leaks pubblicati sul Nel York Times riguardo le immagini della bomba e altri segreti investigativi. Sia il premier inglese che il presidente Usa hanno confermato la totale unità di intenti nel trovare i responsabili di questa improvvisa fuga e questo ha fatto tornare le due polizie a parlare e scambiarsi informazioni in queste ore decisive per andare a prendere l’intera rete islamista Isis da cui proveniva Salman Abedi. (agg. di Niccolò Magnani)
Sulla strage di Manchester proseguono le indagini della polizia per cercare di individuare e fermare tutta la rete di possibili compici di Salman Abedi; con un nuovo comunicato pubblicato questa tarda mattina, gli inquirenti annunciano un “sinistro” pericolo che si aggira sulle indagini dopo l’attentato terroristico compiuto dall’Isis al concerto di Ariana Grande. Pare infatti, dal materiale ritrovato nel covo del terrorista a Manchester, che vi siano forti possibilità di una seconda bomba ancora in mano dei kamikaze e della rete islamista attorno ad Abedi. notizia confermata anche dal Daily Mail, secondo cui un altro ordigno potrebbe essere nelle mani dei complici di Abedi. Pare intanto che le comunicazioni e lo scambio di intelligence sia ripreso tra Gran Bretagna e Usa, dopo gli scontri fortissimi diplomatici della giornata di ieri.
In un breve comunicato il numero 2 di Scotland Yard ha annunciato, «Sebbene di solito non commentiamo gli accordi di condivisione delle informazioni con le organizzazioni internazionali vogliamo sottolineare che, dopo aver ricevuto nuove assicurazioni, stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner chiave in tutto il mondo, inclusi tutti quelli dell’alleanza di intelligence cosiddetta dei “cinque occhi», di cui fanno parte anche gli Stati Uniti. (agg. di Niccolò Magnani)
All’alba le autorità inglesi hanno posto un altro arresto in connessione alla strage di Manchester del 23 maggio scorso: sale così a 8 il numero di persone fermate dopo l’attentato kamikaze di Salman Abed. Tra questi ricordiamo è presente anche Ismail Abedi, 23 anni, che ha confessato di essere parte dell’Isis assieme al fratello kamikaze. Secondo quanto riporta il “The Times” questa mattina in Inghilterra, Salman stava progettando l’attentato da almeno un anno e questo lo si capirebbe dai movimenti bancari del 22enne britannico con origine libiche. «Abedi aveva infatti aperto un conto in banca circa 12 mesi fa, rimasto dormiente fino a quando non è stato usato per comprare dadi, bulloni, viti e chiodi usati nella fabbricazione dell’ordigno», viene annunciato in un servizio del Tg Com24 questa mattina. (agg. di Niccolò Magnani)
Rimane lo sgomento per la strage compiuta a Manchester nei giorni scorsi e la paura che accompagna non solo i residenti, ma i cittadini di tutto il mondo. Continuano intanto le connessioni fra l’attentatore Salman Abedi e la sua possibile rete di complici, che sembra districarsi in più direzioni. Proprio per questo potrebbe richiedere l’impegno di diversi giorni di indagine, grazie all’azione congiunta di Polizia e MI5. Si affaccia intanto il timore che possa avvenire un nuovo attentato a distanza di poche ore e qui, sottolinea The Guardian, entra in gioco la polizia di Manchester, che dovrà assicurarsi di aver affrontato ogni possibilità in seguito alla strage di lunedì. A tutto questo si aggiunge la gestione in contemporanea da parte dell’MI5 di 500 indagini in corso che prevedono il coinvolgimento di 3 mila “soggetti di interesse”, come vengono definiti in gergo.
Secondo le ultime notizie sulla strage avvenuta a Manchester, Salman Abedi avrebbe costruito l’ordigno da solo, ma potrebbe aver ricevuto delle istruzioni da terzi sulla sua realizzazione. Ieri è stato fatto un altro blitz nel sobborgo di Withington e collegato conl a strage, dove sarebbe stato ritrovato altro materiale per realizzare ordigni esplosivi. Come sottolinea l’Independent, sembra che fossero previsti per attacchi imminenti e che l’appartamento perquisito nella giornata di mercoledì dagli agenti britannici servisse solo come base per costruire le bombe. L’esplosivo ritrovato corrisponde inoltre allo stesso tipo utilizzato sia a Bruxelles che a Parigi. Intanto arriva la denuncia da parte di DonaldTrump riguardo alla fuoriuscita di notizie riguardo alle indagini sull’attentato di Manchester. Il Presidente americano ha infatti sottolineato come l’evento sia “profondamente preoccupante” ed ha richiesto al Dipartimento di Giustizia USA di avviare un’indagine completa per stabilire chi siano i responsabili.