Due studenti avrebbero appiccato il fuoco nelle aule della scuola media Sandro Pertini di Banchette. Le indagini sul duplice incendio che ha devastato l’istituto avrebbero fatto chiarezza su quanto accaduto vicino Ivrea. Il condizionale è d’obbligo, perché le indagini sono ancora in corso. I presunti autori dei roghi dolosi sarebbero stati individuati con il sistema di geolocalizzazione dei loro telefonini. E ora devono rispondere di duplice incendio doloso, anche se per ora non risulterebbero formalmente indagati. Nel mirino quattro ragazzi: due studenti della scuola media, che hanno una situazione famigliare complicata alle spalle, e due loro amici poco più che maggiorenni. Il procuratore capo Giuseppe Ferrando ha confermato che la situazione è estremamente delicata: «Tutti i dettagli vanno pesati con molta attenzione».
Filtra comunque cauto ottimismo dagli uffici giudiziari sulla vicenda, per la quale è stata informata anche la procura dei minori del Tribunale di Torino. La pista finora più accreditata dagli investigatori è che il tredicenne e il quattordicenne temessero di essere bocciati, quindi avrebbero provato ad eliminare registri e voti con l’aiuto dei due amici più grandi. Poco prima di appiccare il fuoco hanno smontato e prelevato l’hard disk dal computer della vicepreside, ignari del fatto che nella memoria del pc ci fossero solo orari scolastici o poco più. Quindi hanno pensato di appiccare un secondo incendio, nell’ala dell’edificio intaccata dal precedente rogo. L’altra ipotesi investigativa è che volessero evitare che la scuola riaprisse.
Gli uomini dell’Investigativa del commissariato di Ivrea si sono messi sulle tracce dei presunti responsabili grazie ai telefonini prelevati da tutti gli studenti della scuola. Il sistema di geolocalizzazione ha “incastrato” i due studenti, segnalati nei pressi della scuola Pertini in orari compatibili con i due incendi. La Polizia hanno interrogato i presunti responsabili, quindi secondo La Stampa potrebbero scattare i primi provvedimenti di carattere giudiziario. «Gli scrutini sono ancora molto lontani. E non c’era nessuno studente, che io sappia, che rischiasse l’anno», il commento della preside Marzia Giulia Niccoli. L’anno scolastico, però, non proseguire per i responsabili dei due incendi.