La vita di sant’Agostino di Canterbury è intimamente interconnessa alla storia dell’evangelizzazione dell’Inghilterra. L’isola, dopo l’evangelizzazione di Giuseppe di Arimantea, era ricaduta nell’idolatria conseguentemente alle invasioni ad opera dei Sassoni pagani avvenute tra il quinto e il sesto secolo dopo Cristo. San Gregorio Magno, che a quei tempi era il sommo Pontefice, era alla ricerca di un’occasione giusta per evangelizzare nuovamente l’isola britannica. L’occasione non tardò ad arrivare quando il re della regione del Kent, Etelberto, si unì in matrimonio con la cattolica principessa Berta, figlia del re di Parigi. San Gregorio non esitò ad organizzare una missione di evangelizzazione, alla cui guida pose il mite e docile sant’Agostino. Egli in un primo momento indietreggiò temendo le ire dei bellicosi Sassoni, ma poi, dopo aver ricevuto la carica di vescovo, lasciò nuovamente Roma e fece rotta per l’isola Inglese.



Una volta giunti a Thenet, sant’Agostino ed i suoi fratelli nella fede furono accolti dal re in persona, che fù in tal senso spinto alla fede dalla moglie. Il re si occupò personalmente di scortare sant’Agostino ed i suoi fino a Canterbury, una località a metà strada tra Londra ed il mare dove, ancora oggi, sorge la famosa abbazia dedicata al santo. La missione di evangelizzazione ottenne un successo inaspettato anche perché lo stesso re, su insistenza della consorte, decise di farsi battezzare e questo innesco una reazione a catena nei suoi sudditi.
San Gregorio espresse la propria gioia conferendo a sant’Agostino il titolo di arcivescovo primate d’Inghilterra. Sant’Agostino nella sua opera di evangelizzazione fece ergere altre due sedi vescovili, una a Londra e l’altra a Rochester, che comunque non privarono mai Canterbury del proprio ruolo centrale.
Morì il 26 Maggio del 604, giorno in cui si commemora la sua santità, e fu sepolto nella abbazia di Canterbury. 



È il patrono della città di Canterbury, città che da quasi 1500 anni è il simbolo stesso dell’evangelizzazione cristiana in Inghilterra. In occasione della commemorazione della sua morte a Canterbury centinaia di fedeli assistono a funzioni religiose e messe dedicate al santo. In particolare si commemora l’episodio durante il quale sant’Agostino ha ridato la vista al cieco. In occasione della festa del santo si preparano torte salate che i fedeli dividono in letizia di spirito. La storia della città di Canterbury e del suo fascino, che la rende ad oggi meta di numerosi pellegrinaggi, sono strettamente connesse allo sviluppo del credo religioso cristiano, la cattedrale di Canterbury è certamente il cuore pulsante dell’intera città. 



Il 27 Maggio la chiesa commemora anche San Filippo Beri, Sant’Andrea Kaggawa, il beato Francesco Patrizi da Siena, la beata Maria Anna di Gesù de Paredes, San Pardo, Santa Maria del Fonte presso Caravaggio, San Zaccaria di Vienne, San Prisco martire e San Lamberto di Vence.