Non si placa il clima da Terza Guerra Mondiale che la situazione di politica internazionale sta alimentando ormai da diversi mesi. La Corea del Nord, nonostante i numerosi moniti, nelle ultime settimane ha spesso mostrato i muscoli, tentando test missilistici non sempre andati a buon fine, ma che hanno causato la preoccupazione degli osservatori internazionali e soprattutto degli Stati Uniti. Che ora sembrano voler passare dalle parole ai fatti nelle loro rappresaglie contro il regime di Pyongyang: il Pentagono ha annunciato infatti che nei prossimi giorni, in una delle basi Usa nell’Oceano Pacifico, si svolgerà un test per l’abbattimento di eventuali missili lanciati in un futuro prossimo dalla Corea del Nord. Il test si svolgerà precisamente nell’atollo di Kwajalein nella giornata di martedì prossimo e simulerà con estrema precisione l’abbattimento di un missile nordcoreano: una vera e propria simulazione di Terza Guerra Mondiale che tiene col fiato sospeso il resto del mondo.
Il G7 ha confermato come i grandi della Terra hanno ben in mente il problema e i rischi di una “terza guerra mondiali”, ma è sulle soluzioni che scarseggiano… Con il G7 a Taormina si è rafforzato ieri l’accordo e l’alleanza tra Usa e Giappone per quanto riguarda l’offensiva alle folli provocazioni della Corea del Nord, con un rafforzamento anche delle sanzioni contro Pyongyang; finora la strategia non pare essere servita a molto, anzi, sono stati lanciati altri due missili balistici proprio verso Tokyo (e anche Seul, l’altra parte dell’offensiva nordcoreana). «Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier giapponese Shinzo Abe hanno deciso di cooperare per rafforzare le sanzioni contro la Corea del Nord, anche identificando e colpendo entità che sostengono il programma nucleare e missilistico” del ‘regno eremita’», si legge nella nota diffusa dalla Casa Bianca nella serata di ieri, dopo la prima giornata di G7 in Italia. Ancora pressioni, ancora musulmani “duro” contro il nemico Kim Jong-un e senza ancora un vero piano diplomatico in grado di portare il livello dello scontro ad un piano “meno aggressivo”.
Trump ha detto che «gli Stati Uniti lavoreranno con il Giappone e la Repubblica di Corea e con i nostri partner e alleati nel mondo per accrescere la pressione sulla Corea del Nord e dimostrare che il percorso nordcoreano non è sostenibile». Ora bisognerà vedere la reazione di Russia e Corea del Sud, con Putin sicuramente non “entusiasta” degli accordi in un vertice dove continua a rimanerne escluso (per le note vicende ucraine) e dove si decide per vicende molto vicino ai suoi confini…
Mentre i grandi della Terra si trovano a Taormina per il G7 che vedrà sul banco di lavoro anche le pressioni e i rischi di terza guerra mondiale, a Pyongyang non si fa un passo indietro neanche per sbaglio sullo scontro con gli Usa e la Corea del Sud. In un ennesimo comunicato del regime, la Corea del Nord afferma con forza come nessuno potrà impedirle di rafforzare il nucleare. «Finché gli Stati Uniti cercano di soffocare la Corea del Nord continueremo a rafforzare gli sforzi per diversificare e ammodernare la forza nucleare prima che aggressori e provocatori si avvicinino», riporta l’ormai nota agenzia di stampa del regime, la Kcna. Niente dialogo, niente diplomazia e nessuna risposta all’invito di Rex Tillerson di diminuire atti ostili e provocazioni come test nucleari o simili.
«Tanto più gli Stati Uniti e loro vassalli diranno male delle misure della Corea del Nord per aumentare la propria forza nucleare, quanto più la Rpdc accelererà la diversificazione delle armi nucleari e costruirà la propria capacità nucleare», si legge in un’altro comunicato del ministero degli Esteri nordcoreano.