Non solo il medico ma anche i genitori del bimbo morto di otite risultano indagati per omicidio colposo. E’ questa l’ultima novità in merito al caso che ha suscitato grande clamore negli ultimi giorni. Massimiliano Mecozzi è l’omeopata indagato e per il quale i carabinieri hanno eseguito una perquisizione nella sua abitazione, sequestrando diverso materiale tra cui telefoni, computer, ricettari e farmaci. Perquisita anche l’abitazione dei genitori del piccolo Francesco di soli 7 anni ed anche in questo caso sono stati prelevati farmaci e telefoni prima della notifica dei due avvisi di garanzia. A darne notizia è il portale TgCom24. Domani, intanto, sarà eseguita l’autopsia sul corpo del bambino per poi proseguire con l’espianto degli organi voluto dai genitori. La Procura di Urbino sta conducendo l’indagine dal momento che l’assunzione dei medicinali omeopatici sarebbe avvenuta proprio in casa del piccolo, a Cagli. Uno dei nonni della vittima aveva manifestato l’intenzione di denunciare il medico che seguiva il bambino da vari anni, trattandolo sempre con farmaci omeopatici anche nel caso dell’otite poi peggiorata causandone la morte lo scorso sabato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Il caso del bimbo morto di otite dopo tre anni di rifiuto totale di ogni antibiotico in favore delle cure omeopatiche (scelte dalla famiglia e dal loro medico omeopata), arriva anche sui banchi della politica con l’intervento del Ministro Beatrice Lorenzin in una lunga intervista su Repubblica. «Non si gioca con la scienza, l’omeopatia non può sostituire gli antibiotici», afferma con nettezza il ministro della Salute, profondamente colpito da quanto avvenuto di tragico ad Ancona. «Sappiamo che i farmaci omeopatici sono complementari, non sostitutivi. E quando si tratta di bambini il tema è molto delicato», ricorda ancora la Lorenzin confermando come nulla può sostituire realmente la medicina tradizionale. Poi rivolge un appello ai genitori del piccolo Francesco, ringraziandoli per aver donato gli organi subito dopo la morte del piccolo: «Ai genitori chiedo consapevolezza. Quando i figli stanno male vanno curati, se persistono febbre e sintomi importanti bisogna allarmarsi. Questo caso ci dice una cosa incredibile, un bambino è andato in setticemia ed è morto per un’otite. Bastava un antibiotico».
È morto a 7 anni per una banale otite: questo è successo ad un bambino di Ancona, deceduto dopo esser stato curato con metodi omeopatici che evidentemente non hanno inciso nella cura di una malattia molto comune tra i bambini e nella stragrande parte dei casi per nulla nociva fino a tal punto. Si chiama Francesco ed era ricoverato dal 24 maggio scorso all’ospedale Salesi di Ancona nel reparto di rianimazione proprio per una otite decisa di curare con l’omeopatia e non con antibiotici. Il bollettino medico diffuso ieri sera è stato chiarissimo: «Nella prima mattinata il quadro clinico del paziente F. si presentava con una stabilità cardio-circolatoria, parametri ventilatori e della diuresi validi. Persistenza del quadro neurologico di coma irreversibile – si legge nel bollettino -. Effettuato un nuovo controllo Elettroencefalografico che risultava con assenza di attività elettrica, contattata la Direzione medica si è provveduto a convocare la Commissione per l’accertamento della morte cerebrale».
Il bambino, riporta l’Ansa, era seguito da tre anni da un medico omeopata di Pesaro a cui i genitori si erano affidati da anni per poter curare le varie malattie del piccolo bimbo, di cui ora mamma e papà hanno deciso nel dolore più grande di donare gli organi. «La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite», spiega la dottoressa coordinatrice regionale dei trapianti, Francesca De Pace, al Tg Com24.
L’ospedale Senesi intanto ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori per la morte del bimbo dovuta ad una banalissima otite. Ora bisognerà capire cosa ha davvero portato all’infezione fatale e alla morte, se effettivamente dovuta alla decisiva mancanza di antiobiotici o se sono intervenuti altri fattori. Intanto, mentre riscoppia la polemica sui medicinali fino alla politica, ricordando da molto vicino l’intero caso dei vaccini, ha parlato ai colleghi de Il Resto del Carlino, il nonno materno del piccolo Francesco, anche lui affranto nel dolore. «Il medico, un professionista con migliaia di pazienti, ha spaventato a morte mia figlia. Quando lei lo supplicava di dare l’assenso per portare il bimbo in ospedale perché lo vedeva peggiorare, lui le ha risposto che gli avrebbero somministrato tachipirina, con la conseguenza di farlo diventare sordo. Non solo, sarebbe potuto finire in coma epatico. Li ha come paralizzati dalla paura», ha spiega con molta rabbia il nonno. Per questo motivo, pare, il piccolo non riceveva più antibiotici da circa 3 anni: «l’omeopatia non c’entra C’entra lui, solo lui, e pagherà. Lo denunceremo», promette il nonno.