Dalle carte d’inchiesta sul delitto di Giulia Ballestri, nei giorni scorsi è emerso un nuovo elemento inquietante che andrebbe ad incastrare ulteriormente alle proprie responsabilità Matteo Cagnoni, marito della vittima e suo presunto assassino. A renderlo noto è il quotidiano Il resto del Carlino che lascia trapelare una intercettazione telefonica della madre del noto dermatologo in carcere. Parlando con un’amica, la donna avrebbe commentato, in riferimento al figlio: “Diciamo che l’ha fatta grossa”. “Ma ha avuto un trauma talmente grosso lui per la distruzione della sua famiglia che non c’ha visto più…”, così la madre di Matteo Cagnoni sembra voler giustificare quanto, secondo l’accusa, avrebbe commesso il 52enne lo scorso settembre. Le sue parole andrebbero a confermare il movente emerso dalla procura, ovvero la ritorsione per l’intenzione della 39enne di separarsi in seguito alla loro profonda crisi matrimoniale ed all’inizio di una nuova relazione da parte della stessa vittima.
Con la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Matteo Cagnoni e avanzata dalla procura di Ravenna, si preannuncia ormai prossimo l’inizio di un processo per fare chiarezza in modo definitivo sulla morte di Giulia Ballestri, la moglie 39enne uccisa lo scorso settembre. La procura, come riporta Repubblica.it, ha anche evidenziato in modo deciso l’elemento della premeditazione riscontrabile attraverso due importanti indizi. Era il 14 settembre scorso, ovvero due giorni prima dell’omicidio di Giulia Ballestri, quando Matteo Cagnoni, noto dermatologo, diete disposizione alla segretaria della clinica bolognese nella quale aveva un ambulatorio, affinché annullasse tutti gli appuntamenti per il 16 settembre, esattamente il giorno in cui la moglie fu brutalmente uccisa a bastonate. Anche il doppio paio di scarpe che secondo l’accusa Cagnoni aveva portato con sé ed utilizzato durante il delitto conterrebbero l’importante elemento della premeditazione. L’uomo, secondo la procura, aveva appositamente portato un cambio di calzature e poi, dopo le fasi cruente, aveva cambiato scarpe e quelle insanguinate le aveva messe a lavare direttamente nella villa fiorentina del padre, dove sono state rinvenute ancora bagnate, sul termosifone, messe ad asciugare.
A carico di Matteo Cagnoni, marito di Giulia Ballestri e suo presunto assassino, sussisterebbero una serie di importanti indizi di colpevolezza. Il noto dermatologo, tuttavia, dal giorno del suo fermo avvenuto tre giorni dopo il delitto della moglie, ha sempre ammesso di non c’entrare nulla con la sua violenta uccisione. Ora però, alla luce delle immagini delle telecamere che riprenderebbero i due coniugi alcuni istanti prima del delitto, per l’ultima volta insieme, sarebbero spuntati anche una serie di elementi che contribuirebbero a rendere sempre più complicata la posizione dell’indagato, attualmente in carcere. Cagnoni, infatti, come rivela Il Resto del Carlino, non aveva saputo fornire a caldo alcuna spiegazione apprezzabile in merito ad un paio di Timberland, le stesse trovate ad asciugare nella villa fiorentina del padre e che gli inquirenti sospettano abbia indossato nei momenti cruciali del delitto della moglie 39enne. Le calzature sarebbero state attentamente ripulite sin nel carrarmato e questo aveva destato molti sospetti sin dai primi istanti della loro scoperta. Le spiegazioni, tuttavia, non sarebbero giunte neppure di recente, alla luce della chiusura delle indagini, né sarebbe giunta al momento alcuna richiesta da parte del dermatologo affinché sia interrogato dai pm. Questi fatti, dunque, non fanno che maturare ulteriormente l’ipotesi di una imminente udienza preliminare che potrebbe essere programmata già entro l’estate.
Nei giorni scorsi la Procura ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Matteo Cagnoni, noto dermatologo 52enne, in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri a colpi di bastone. Una morte violenta e crudele, sopraggiunta lo scorso 16 settembre nella villa di via Padre Genocchi a Ravenna, un’abitazione di famiglia abbandonata. Per il procuratore capo Alessandro Mancini e il sostituto Cristina D’Aniello non ci sarebbero più dubbi: ad uccidere la moglie e madre dei suoi figli, la quale da qualche tempo aveva intrapreso una nuova relazione avanzando la richiesta di separazione dal marito, sarebbe stato proprio il celebre dermatologo dei vip fiorentino, noto anche per le sue numerose partecipazioni in tv. Lui, di contro, ha sempre negato le accuse, definendosi innocente anche contro l’evidenza dei fatti. Ora, mentre ci si avvicina sempre di più verso l’udienza preliminare e che potrebbe essere fissata già entro l’inizio dell’estate, spunta un video, l’ultimo che immortala Giulia Ballestri insieme al marito Matteo Cagnoni pochi istanti prima dell’omicidio.
A proporlo in diretta tv è stata la trasmissione Quarto Grado: è la mattina del 16 settembre scorso ed a catturare gli ultimi attimi di vita della donna è la telecamera di una pasticceria in via Newton. I figli sono già a scuola mentre i due coniugi, tra i quali è evidente una certa tensione, sono seduti uno davanti all’altra intenti a fare colazione. Nessun sussulto tra i due, ma solo pochi istanti, gli ultimi nei quali la 39enne viene ripresa ancora una volta con il 52enne prima che venisse uccisa a bastonate. In quei pochi minuti, tuttavia, gli inquirenti avrebbero intravisto alcuni elementi molto importanti e che andrebbero ad incastrare alle sue responsabilità Cagnoni, sebbene lui continui a proclamarsi innocente, senza tuttavia giustificare gli stessi particolari venuti alla luce grazie alla telecamera della pasticceria.
L’ultima mattina in cui avvenne l’incontro tra Matteo Cagnoni e la sua futura vittima, le telecamere riprendono alcuni particolari importantissimi ai fini delle indagini sull’omicidio di Ravenna. La 39enne portava con sé una borsetta bianca, la medesima che, come poi sostenuto dall’accusa, il presunto assassino avrebbe portato con sé a Firenze, nella villa paterna, dove si era recato nel pomeriggio, a distanza di alcune ore dal delitto. La conferma arriverebbe da un altro video, quello delle telecamere della medesima villa fiorentina. Cosa ci faceva Matteo Cagnoni con la borsetta della moglie? Era un tentativo di portare via le tracce della sua presenza nella villa in cui la donna fu massacrata e abbandonata? Un secondo particolare rilevante è rappresentato dalle calzature indossate dall’uomo il giorno del delitto e immortalate dalla prima telecamera. Nella pasticceria, infatti, Matteo Cagnoni indossava un paio di Hogan.
Il giorno del fermo del dermatologo, avvenuto il 19 settembre scorso nella villa fiorentina del padre, l’uomo aveva messo ad asciugare sul termosifone un paio di Timberland. Dagli accertamenti eseguiti emerse che la suola risultava sovrapponibile con l’impronta trovata nella villa di Ravenna in cui Giulia Ballestri fu uccisa. Per la procura questo rappresenterebbe un altro grave indizio della sua colpevolezza poiché evidenzierebbe l’elemento della premeditazione dell’omicidio. Secondo l’accusa, dunque, Matteo Cagnoni quel giorno aveva portato con sé un altro paio di scarpe, le Timberland appunto, che indossò durante le fasi cruente del delitto e che poi, raggiunta la casa del padre, decise di lavare.