San Filippo, originario della Galilea, nacque a Betsaida, sul lago di Tiberiade, località questa che diede i natali ad altri due apostoli, i fratelli Pietro e Andrea. San Filippo già era spostato e con figli quando seguiva Giovanni Battista e fu il quinto tra gli apostoli ad essere chiamato a se da Gesù Cristo. Lo ricordiamo, in particolar modo, nell’episodio del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci; è lui a cui Gesù si rivolge per comprare cibo per la folla ed è sempre lui che affranto risponde di non averne abbastanza per nutrire quell’immensa schiera di uomini e donne. San Filippo è colui che nell’ ultima cena, chiede a Cristo di mostrare loro il Padre subendo una dolce ammonizione da Gesù, il quale gli offre la spiegazione della Trinità: mistero in cui il Padre vive nel figlio e viceversa. Giovanni descrive san Filippo come un uomo dal carattere generoso e desideroso di far conoscere a tutti il Salvatore. Proprio il suo desiderio di far conoscere Gesù al mondo intero, spinse san Filippo, poco dopo l’ascensione di Gesù al cielo all’ evangelizzazione della Samaria e della Cesarea. A Hierapolis (Turchia) nel 62 d.c. morì forse di morte naturale o, secondo alcuni, crocifisso. Le ossa del santo nel VI sec. furono portate a Roma, nell’attuale Basilica dei Santi XII Apostoli, per scongiurare la liberazione dei romani dai Goti. La storia di san Filippo è intrinsecamente legata a quella di san Giacomo: fratello di Giovanni, costui fu chiamato dal Signore quando era con san Filippo sulle rive del lago.
San Giacomo fu uno degli apostoli ad assistere alla trasfigurazione di Cristo. Questo evento ha molto influenzato la sua natura mistica e profonda che ha sempre posto l’accento sulla natura universale del linguaggio messianico e sull’importanza cruciale dell’evangelizzazione. Accusato da Roma, san Giacomo fu decapitato per volere di Erode a Gerusalemme nel 43 d.C. Secondo alcuni teologi i suoi discepoli ne trafugarono il corpo portandolo in Galizia. Il suo sepolcro fu poi scoperto nell’ anno 830 da Anacoreta Pelegio in seguito ad una visione luminosa, il luogo fu chiamato “campo della stella”, da cui Compostela.
A san Filippo è dedicata la festa del comune siciliano di Aidone. Il primo Maggio la statua del santo viene portata in processione vestita con i colori dello stemma della Città. In Italia san Filippo apostolo è patrono di Bulgorello frazione del comune di Como. Tra le feste dedicate a san Giacomo c’è quella di Caprezzi (in provincia di Messina), questo culto ha radici molto antiche, risale, infatti, al tempo dei Normanni quando fu edificato il Santuario che ne contiene le reliquie.
Aidone, cui patrono è san Filippo, è città dai natali saraceni, che vanta bellezze naturali e boschi suggestivi a pochi passi dalla Villa Romana, dichiarata, dall’Unesco, patrimonio dell’umanità. San Giacomo è il patrono di Caltagirone, che in occasione del santo è solita illuminare la scala di Santa Maria del Monte in maniera stupefacente, dando vita ad uno spettacolo bello come pochi al mondo. Caltagirone, tra le altre cose, offre uno dei centri storici più belli d’Italia, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità all’inzio del secolo.
Il 3 Maggio ricordiamo anche: sant’ Alessandro (Papa e martire), san Giovinale di Narni (Vescovo) ed infine sant’ Astolfo da Utrecht.