Lo ha freddato con 3 colpi di pistola poi A.P., quindicenne di Mileto, in provincia di Vibo Valentia, si è costituito e ha detto ai carabinieri dove aveva lasciato il corpo senza vita di Francesco Prestia, il sedicenne che aveva ucciso nella frazione di Calabrò. Un omicidio consumatosi probabilmente al termine di una lite per futili motivi: secondo quanto riportato da Rai News è possibile che i due si contendessero l’amore di una ragazza, mentre è da escludere che il giovane killer, figlio e fratello di due noti pregiudicati finiti in manette a gennaio nell’ambito della maxi-inchiesta antidroga Stammer, abbia agito nel solco di un legame con la suddetta vicenda.



Secondo la ricostruzione fornita da La Repubblica, tra i due inizialmente la discussione aveva preso le sembianze del più classico dei litigi fra ragazzi: insulti, parole grosse e anche qualche schiaffo. Per A.P., però, la questione non era finita lì: il 15enne si sarebbe dunque procurato una pistola e intorno alle 23 avrebbe teso un agguato alla vittima nella zona periferica di Mileto, sparando per uccidere. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri della compagnia di Vibo Valentia e del Nucleo investigativo insieme a quelli della stazione di Mileto, dove il giovane si è costituito. A coordinare i lavori è la Procura dei minori. Sulle indagini vige attualmente il più stretto riserbo.

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