Massimiliano Mecozzi, il medico che voleva curare l’otite del piccolo Francesco, poi deceduto, con l’omeopatia, a che titolo esercitava queste pratiche? Se l’è chiesto anche l’Ordine dei Medici di Pesaro, che secondo Il Resto del Carlino si è visto rispondere attraverso una mail stringatissima:”Non sono interessato a rispondere”. Il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Pesaro, il dottor Paolo Maria Battistini, oculista di Fano, all’Ansa ha raccontato:”So che all’Ordine. non è mai arrivata alcuna segnalazione da parte di pazienti o familiari scontenti del suo operato, né alcuna denuncia”. Mecozzi, ha proseguito, “non ha mai voluto iscriversi nell’elenco dei medici che praticano la medicina non convenzionale, come l’omeopatia. Non so se per scelta personale o perché non aveva la specializzazione specifica”. (agg. di Dario D’Angelo) 



Il nonno di Francesco Bonifazi, il bambino di 7 anni che si presume sia morto per un’otite curata male, si è scagliato contro il medico omeopata Massimiliano Mecozzi. Queste le parole dell’uomo a Mattino 5 riportate da TgCom24:”Il medico aveva terrorizzato mia figlia che, all’aggravarsi delle condizioni di salute del bambino, aveva espresso la volontà di farlo ricoverare in ospedale. L’omeopata le aveva detto che gli avrebbero somministrato dei farmaci che avrebbero potuto causargli la sordità o, peggio, provocargli il coma”. Il nonno del piccolo Francesco ha proseguito:”Il medico ha ignorato ogni nostra segnalazione:  gli abbiamo detto che Francesco stava sempre peggio e aveva iniziato a vomitare, ma lui ci ha risposto che era normale e che lo aveva previsto. Quando lo abbiamo ricoverato all’Ospedale Salesi di Ancona, era tardi: l’infezione gli aveva già invaso la testa”. Il nonno di Francesco ha spiegato anche come sia stato possibile che i genitori abbiano deciso di fidarsi ciecamente di Mecozzi:”Ci siamo fidati di lui perché lo aveva in cura dall’età di tre anni. Francesco aveva già superato altre otiti e altre influenze senza ricorrere agli antibiotici e pensavamo che anche questa volta sarebbe potuto guarire così, con i rimedi naturali. La nostra famiglia è stata distrutta dai deliri di onnipotenza del dottor Mecozzi”. (agg. di Dario D’Angelo)



Se i giornali di oggi riprendono tutti la drammatica telefonata intercorsa tra l’omeopata Massimiliano Mecozzi e il dottor Volpi del 118, con quest’ultimo impegnato nel tentativo di convincere i genitori della gravità delle condizioni del bambino morto a causa di un’encefalite sfociata probabilmente da un’otite mal curata, è quanto meno inquietante il retroscena riportato da Il Resto del Carlino rispetto alla visita domiciliare prestata pochi giorni al piccolo Francesco Bonifazi. A quanto pare Mecozzi, allertato dai genitori del piccolo di 7 anni, si sarebbe recato nella loro abitazione di Cagli e qui avrebbe improvvisato una visita alquanto superficiale. Attratto a sé il bambino, Mecozzi gli avrebbe tirato le orecchie e commentato:”Visto, Francesco non si lamenta. Ve l’ho detto che era guarito. Via è passato tutto”. Peccato che dodici ore più tardi il bambino sia entrato in coma per quella che l’omeopata riteneva essere una banale influenza. (agg. di Dario D’Angelo)



Si svolgeranno domani i funerali del piccolo Francesco Bonifazi, il bambino morto per un’encefalite causata forse da un’otite curata con l’omeopatia. In attesa di accertare le cause del decesso, sotto accusa è finito Massimiliano Mecozzi, il medico omeopata che ha convinto i genitori del bambino a non somministrare una terapia antibiotica che, secondo gli esperti, gli avrebbe invece salvato la vita. Marilù Pizza, legale del dottor Mecozzi, spiega perché a suo dire il suo assistito è esente da colpe:”Il mio assistito ha curato per oltre vent’anni migliaia di otiti con piena soddisfazione dei pazienti. Siamo di fronte a un evento luttuoso eccezionale che non era ipotizzabile. Il dottor Mecozzi è cosciente di aver fatto tutto quanto era in suo potere per guarire il bambino. Per questo siamo ansiosi di conoscere gli accertamenti dell’anatomo patologo affinché si scopra la natura del batterio. C’è grande dispiacere per quanto accaduto, ma il dottor Mecozzi non ha avuto limitazioni nel continuare a svolgere la sua professione medica”. (agg. di Dario D’Angelo)

Il piccolo Francesco Bonifazi, di cui si dovrebbero svolgere i funerali domani, è stato ucciso da un’encefalite. Questo l’esito dell’autopsia svolta ieri sul corpicino del bimbo di 7 anni, deceduto ad Ancona dopo aver assunto dei preparati omeopatici consigliati per curare un’otite bilaterale. Non è ancora certo se quest’ultima patologia possa essere collegata con l’infiammazione dell’encefalo che ha portato la piccola vittima alla morte e che potrà essere eventualmente evidente solo grazie agli esami immunoistochimici e istologici. L’esito di questi ultimi, sottolinea La Repubblica, saranno disponibili nel giro di almeno 15 giorni.

Essenziale inoltre il dettaglio degli ingredienti utilizzati dal dottor Massimiliano Mecozzi, l’omeopata accusato di omicidio con i genitori di Francesco. Il pm Irene Lilliu ha inoltre incaricato il medico legale, il dottor Mauro Pesaresi, di vagliare anche la cartella clinica del bambino e potrà visionare anche gli atti di indagine sui prodotti omeopatici somministrati da Mecozzi. Su quest’ultimo inoltre potrebbe essere avviata in questi giorni una procedura disciplinare su richiesta dell’Ordine dei Medici di Pesaro, mentre per l’interrogatorio del medico non è ancora stata stabilita una data. “Fino a quella”, ha evidenziato l’avvocato difensore Maria Lucia Pizza, “il mio assistito non parlerà con la stampa”.

Silenzio anche da parte dei genitori di Francesco Bonifazi, rappresentati dall’avvocato Federico Gori, che non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Emergono inoltre altri particolari riguardo alla telefonata – durata 25 minuti – fra Mecozzi e i genitori del piccolo Francesco, in concomitanza con l’entrata in coma del bambino. Un atto importante, sottolinea Il Corriere della Sera, per comprendere quale tipo di fiducia, cieca, nutrissero i coniugi Bonifazi nei confronti dell’omeopata Massimiliano Mecozzi.

In quei minuti, lunghissimi, in cui le condizioni del bimbo si manifestavano già gravi agli occhi dei soccorritori, Mecozzi avrebbe infatti intimato al medico Volpi di non somministrare alcun farmaco al piccolo paziente. Una telefonata che vede poi l’alternarsi del medico del pronto soccorso con la madre di Francesco, a cui Mecozzi avrebbe raccomandato di non somministrare la tachipirina nè gli antibiotici. E invece il dottor Volpi ha fatto assumere al piccolo una dose di tachipirina, affermando “la diamo anche ai neonati”.