Di Maria Chindamo, l’imprenditrice agricola calabrese scomparsa oltre un anno fa, si sono perse le tracce da quella maledetta mattina in cui si recò alla sua azienda senza fare più ritorno a casa. A rivolgere un accorato appello a tutti coloro che sanno ma preferiscono tacere per evitare guai è stata Pina De Francia, la mamma di Maria Chindamo, che nell’ultima puntata di Quarto Grado ha così parlato:”Qua in paese mi chiamano “nonna e mamma coraggio”, ed è proprio con questo coraggio che ho che mando un appello a coloro i quali sanno e non parlano”. La mamma dell’imprenditrice Laureana di Borrello ha cercato di smuovere le coscienze toccando un tasto delicatissimo:”Ci sono tre figli, una mamma e una famiglia disperata. Quindi mi rivolgo a loro: cercate di dire qualcosa di concreto sulla scomparsa di Maria, perché i figli ancora – parlando così con me – dicono, “Nonna tu che dici? Quando arriva mamma?”. Sentono proprio la necessità di avere al loro fianco questa mamma che è stata sempre una mamma e una figlia adorabile”. (agg. di Dario D’Angelo)



Dietro la scomparsa di Maria Chindamo continua ad esserci un grande alone di mistero: cosa è successo all’imprenditrice agricola calabrese, della quale si sono perse le tracce in modo inquietante un anno fa? Ad oggi, la sola certezza attorno al caso è rappresentata dall’ora in cui la donna uscì di casa per dirigersi verso la sua azienda di famiglia, il 6 maggio 2016. Erano le 7 del mattino quando lasciò la sua abitazione, come confermano le telecamere del vicino distributore di benzina che la immortalarono. In pochi sapevano che Maria sarebbe uscita così presto quella mattina, ad eccezione della madre, del fratello Vincenzo e del custode rumeno, colui che si accorse dell’auto ferma davanti al cancello della tenuta, insanguinata, dando prontamente l’allarme. A tal proposito i quesiti degli inquirenti e dei familiari sono molteplici: Maria Chindamo aveva forse rivelato ad altri i progetti di quella mattina, o era stata forse seguita da qualcuno che si era appostato sotto la sua abitazione attendendo le sue mosse? Purtroppo lungo i 15 chilometri del tragitto che separano la sua abitazione dall’azienda agricola non ci sono altre telecamere in grado di fornire risposte utili.



Come rivelato da Quarto Grado, dunque, le indagini ripartono esattamente dalla scena del crimine, lì dove tutto è accaduto ma che neppure la telecamere dalla villetta di fronte alla tenuta ha potuto inquadrare in quanto sarebbe stata manomessa. Secondo i proprietari, infatti, la telecamera non funzionò solo quel giorno, un’inquietante coincidenza che farebbe pensare alla premeditazione del gesto. Dopo i lunghi accertamenti dei Ris, anche con l’aiuto dei cani molecolari, i carabinieri sono nuovamente tornati sulla scena del crimine nelle ultime settimane, concentrando la loro attenzione nel terreno di un parente del marito di Maria Chindamo, morto suicida un anno prima della sua scomparsa.



Dalle indagini finora compiute sul giallo di Maria Chindamo, gli inquirenti non sono stati in grado di ritrovare la direzione nella quale la donna ed imprenditrice agricola si sarebbe diretta dopo la sua scomparsa. Eppure, al vaglio degli investigatori ci sarebbe un’altra pista, collegata ad una seconda scomparsa avvenuta nella medesima zona cinque mesi dopo la sparizione della 44enne. Dall’ottobre 2016, infatti, non si hanno più notizie di un anziano agricoltore 84enne, Vincenzo Freiland. Sulla strada che collega Laureana di Borrello a Contrada Montalto l’uomo aveva una campagna e qui, anche Maria Chindamo aveva la sua azienda agricola dalla quale è scomparsa oltre un anno fa. Vincenzo deteneva un terreno proprio vicino a quello in cui di recente è stato cercato il corpo di Maria. Si teme che le due scomparse possano essere collegate in modo inquietante: è possibile che l’anziano agricoltore si sia reso uno scomodo testimone di quanto avvenuto la mattina del 6 maggio 2016 alla giovane imprenditrice agricola?

La moglie dell’uomo, intervistata dalla trasmissione Quarto Grado, ha definito il marito tranquillo quando quella mattina di ottobre uscì di casa, prima di far perdere le sue tracce insieme all’Ape Piaggio con la quale si recava in campagna. Un amico di famiglia alla moglie dell’84enne ha confidato: “Io l’avevo avvertito di non andare lì”. “Questa persona sapeva qualcosa”, sostiene l’anziana moglie. Spronato dalla donna a raccontare la verità sulla sparizione del marito, l’amico avrebbe replicato: “Mi ‘inguaio’ io…”. Cosa sa l’amico di famiglia? E soprattutto, le due sparizioni potrebbero avere un solo filo conduttore? Al momento non ci sarebbe un fascicolo d’indagine comune ma certamente la coincidenza resta inquietante.