Ancora non sono chiari tutti passaggi che hanno portato la ragazzina 13enne scappata da Siracusa ad essere poi ritrovata a Paternò, ma quel che resta è il sollievo per il ritrovamento in un caso che sinistramente si stata avvicinando a troppi altri nel recente passato conclusi tutti con tragedie e reati. Marika invece sta bene, e sarebbe stata ritrovata a casa dei genitori naturali, su diretta segnalazione della stessa madre biologica. È andata a vivere da quattro anni con un’altra famiglia, pare per grossi problemi di conflitto con il padre, e finora con la famiglia adottiva non vi erano stati particolari problemi. «Avevo nostalgia di loro», racconta agli inquirenti la stessa ragazzina oggi ritrovata a Paternò, con i genitori biologici che hanno in casa anche un fratellino più piccolo a cui Marika pare essere molto legata. «È la prima volta che fa una cosa del genere. Non aveva mai manifestato intenzioni simili. Abbiamo subito valutato l’ipotesi che fosse andata dai genitori naturali. La polizia ha lavorato bene facendo tutto ciò che era possibile fare», spiega all’Ansa il padre adottivo al termine di una vicenda che per fortuna, almeno dal punto di vista investigativo, è conclusa. (agg. di Niccolò Magnani)



La sua scomparsa aveva messo in apprensione tutta l’Italia: Marika, la tredicenne di Siracusa di cui non si avevano notizie da ieri intorno alle 19 – quando aveva finito la consueta lezione di nuoto sincronizzato alla Cittadella dello Sport- sembrava poter diventare una novella Yara Gambirasio. Così come la 13enne di Brembate, la sparizione era avvenuta all’uscita dalla palestra e il telefono misteriosamente spento, con le amiche che in questo caso sostenevano di un presunto incontro con una persona all’uscita secondaria della piscina studiato apposta per seminare il papà, che invece l’attendeva all’ingresso principale. Fortuna ha voluto, però, che la vicenda abbia avuto un esito del tutto opposto rispetto a quello della piccola Yara. La ragazzina, come riferito da Il Corriere della Sera, è stata infatti ritrovata pochi minuti fa a casa dei suoi genitori naturali a Paternò, in provincia di Catania, come da indicazione degli stessi genitori adottivi. L’ipotesi al momento più credibile è quella di un allontanamento volontario da parte della ragazzina, che avrebbe mal digerito alcuni litigi con i compagni di classe e piccole incomprensioni a casa con i familiari.



Subito dopo la scomparsa, oltre agli agenti della Squadra Mobile erano stati proprio parenti e amici di Marika a battere tutte le strade di campagna nella speranza di ritrovarla. A suggerire che la preoccupazione intorno alla scomparsa della ragazza di Siracusa fosse probabilmente spropositata era stato questa mattina il procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, che aveva rassicurato: “Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella dell’allontanamento volontario”. Neanche un’ora più tardi la conferma e il ringraziamento alle forze dell’ordine per il lavoro svolto:”Ringrazio la polizia per aver in tempi così rapidi rintracciato la minore”.

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