Omicidio per errore: così è stato definito il delitto di Giuseppe Di Terlizzi, avvenuto all’esterno della discoteca barese H25 il 10 aprile 2011. L’imputato Cosimo Magaletti ha ricevuto uno sconto di pena: la Corte d’assise d’appello di Bari ha ridotto a 11 anni e otto mesi la condanna inflittagli con rito abbreviato. Il 38enne, che era stato condannato a 16 anni e quattro mesi in primo grado, nel processo di appello ha chiesto scusa alla famiglia di Giuseppe Di Terlizzi con una lettera nella quale, oltre ad ammettere le sue colpe e a scusarsi, ha chiesto la possibilità di reinserirsi nella società e di vivere onestamente. I giudici hanno escluso la contestata aggravante della recidiva e quindi gli hanno concesso uno sconto di pena nel processo di secondo grado. Arrestato nel dicembre 2014, a più di tre anni dal delitto, Cosimo Magaletti è detenuto da allora nel carcere di Lecce. La famiglia della vittima e il Comune di Bari si sono costituiti parte civile contro di lui.
Giuseppe Di Terlizzi fu colpito per errore alla testa da un proiettile durante una lite cominciata su Facebook da due gruppi di ragazzi e poi degenerata con la sparatoria all’esterno della discoteca barese H25, che fu poi chiuso per un mese dal questore. Come emerso dalle indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Giuseppe Maralfa, la vittima – incensurata – non era il vero obiettivo di quel colpo di pistola: lo era in realtà un minorenne presunto affiliato al clan Mercante, del quartiere Libertà, anche lui armato di revolver quella sera. Pochi istanti prima – come riportato da la Repubblica – aveva provato a sparare colpi di pistola contro Cosimo Magaletti, ma l’agguato fallì perché l’arma si era inceppata. Il pregiudicato, ritenuto vicino al clan Strisciuglio di Bari, rispose, colpendo però Giuseppe Di Terlizzi, che nulla c’entrava con quella lite. Il giovane morì due giorni dopo per le gravi ferite.