Procede il processo a carico di Severino Antinori, noto ginecologo accusato da un’infermiera spagnola di aver eseguito su di lei un prelievo forzato di ovuli, presso la sua clinica milanese, nell’aprile 2016. Nel corso della nuova udienza, come rivela AdnKronos.it, Antinori avrebbe risposto alle domande dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Nessi raccontando come avrebbe conosciuto la giovane infermiera e soprattutto rivelando un retroscena choc: a sua detta, sarebbe stato costretto dalla giovane ad avere un rapporto sessuale con lei. Severino Antinori ha spiegato nell’aula del Tribunale di Milano dove è in corso il processo, di aver conosciuto l’infermiera spagnola in un club di Siviglia nel dicembre 2015, presentatagli da un’amica. “Notai subito che aveva una forte attrazione per me”, ha raccontato, prima di proseguire con la narrazione di quanto sarebbe avvenuto nei momenti successivi alla loro conoscenza. “Mi prese per mano e mi portò nella mia camera di albergo. Lei voleva avere un rapporto. Io inizialmente rifiutai, ma lei insisteva”, ha rivelato Severino Antinori, per poi spiegare di aver mollato la preso solo dopo qualche ora, sentendosi letteralmente “costretto”. Subito dopo il rapporto, il ginecologo avrebbe invitato l’infermiera a lasciare l’albergo e soprattutto a non farsi più sentire.



La versione fornita in aula dal medico, tuttavia, andrebbe in una direzione del tutto opposta rispetto a quanto raccontato dalla sua principale accusatrice. Stando alle parole dell’infermiera, infatti, fu lei a rifiutare un rapporto con Severino Antinori considerandolo più anziano del padre. Nel corso dell’udienza odierna, il ginecologo ha poi raccontato un altro episodio consumatosi in presso l’Hotel Marriot nel quale soggiornava con la compagna di allora. “La spagnola è entrata nella mia stanza e mi ha tirato giù i pantaloni. Io ero infuriato. Poi mi accorsi che mi erano spariti un orologio Rolex e 700 euro”, ha rivelato. A sua detta, la ragazza era solita chiedergli denaro ed in un’occasione, con la scusa della madre morente, Antinori le diede 2000 euro. Poi Antinori ha raccontato che fu sempre l’infermiera ad insistere affinché venisse sottoposta ad un prelievo di ovuli, tanto da tornare spesso in clinica fino a quando non ha subito l’operazione. E sul post operatorio, Antinori ha chiarito che al suo risveglio la giovane reclamava il cellulare (che secondo il ginecologo sarebbe suo) per chiamare la madre ma che non trovava nella borsa.

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