Non finiscono i problemi per la giunta romana 5 Stelle. Anzi, ai nuovi si aggiungono sistematicamente i vecchi, che ritornano ciclicamente. Quello in questione è relativo all’ex Assessore all’Ambiente Paola Muraro, che ha puntato il dito sul modo in cui si è sentita “scaricata” da una Giunta Comunale alla quale era stata quasi implorata di partecipare. In un’intervista al quotidiano “Il Foglio” Paola Muraro si è sfogata lanciando accuse ben precise soprattutto a questo tipo di trattamento, giudicando innanzitutto intollerabile il suo accostamento a Mafia Capitale. Parlando tra l’altro di come Luigi Di Maio e Virginia Raggi abbiano cambiato completamente faccia quando in realtà, come emerso dalle email e dalle intercettazioni, conoscevano i procedimenti giudiziari alla quale la Muraro era sottoposta. L’ex Assessore all’Ambiente del Comune di Roma ha sottolineato anche come la stampa le abbia attribuito una relazione extraconiugale assolutamente inesistente.
Secondo Paola Muraro, il problema non è rappresentato dagli Assessori e dalle personalità esterne che hanno lavorato per provare ad arricchire il Movimento dell’esperienza che mancava al momento di governare grandi città, come ad esempio Roma. Il problema, secondo l’ex Assessore all’Ambiente, è la mancanza di trasparenza in un sistema in cui a comandare davvero è Casaleggio, che dal suo ufficio dirige le cose e decide chi deve stare dentro o fuori il cerchio magico. La Muraro è molto severa nelle sue valutazioni anche con la figura di Beppe Grillo, che sarebbe una sorta di uomo immagine in realtà molto assente nella parte decisionale della vita del Movimento 5 Stelle. Il leader del Movimento farebbe spesso finta di non vedere e non sentire cose sulle quali non vorrebbe decidere. Quando è venuto a Roma a controllare il lavoro della Giunta Raggi, Grillo secondo la Muraro non avrebbe dedicato neanche un minuto per incontrare gli Assessori.
Paola Muraro accusa Virginia Raggi, la Giunta romana e tutta la struttura del Movimento 5 Stelle di ipocrisia. L’ex Assessore all’Ambiente fa gli esempi delle promesse di trasparenza, con le dirette in streaming dei meeting e degli incontri politici più importanti che sono state quasi sempre disattese. Ma si è anche accorta, a detta della sua esperienza, dei numerosi cambi repentini di rotta, che hanno coinvolto anche la sua persona, costretta a subire numerosissimi attacchi, anche da parte della stampa, senza la trasparenza e soprattutto la protezione che il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto garantire al suo lavoro. Un’altra pesante critica la Muraro la riserva al ritocco del codice etico del Movimento, che ora non prevede più le dimissioni immediate di un soggetto indagato. Misura che sembra ideata ad uso e consumo di Virginia Raggi e dei suoi possibili prossimi guai giudiziari. Garantismo a orologeria, l’ha definito la Muraro che pure ha sottolineato, per sua cultura e formazione, di non aver mai considerato gli indagati come una sorta di appestati.